“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Maxi frode allo Stato. Sequestrato un milione di euro
Tre persone denunciate per reati in materia tributaria e perché avevano ottenuto illeciti finanziamenti pubblici
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha deferito alla Procura della Repubblica, tre persone accusate, a vario titolo, di reati di natura tributaria e dell’indebita percezione di finanziamenti pubblici. Nello specifico, i militari della Tenenza di Ortona - coordinati dal Ten. Giancarlo Passeri - in esito ad un’attività info-investigativa sono risaliti ad una società di capitali (rappresentata da una cinquantaduenne aquilana risultata una “testa di legno”), apparentemente con sede nel territorio teatino ed operante nel settore delle attività di pulizia specializzata di edifici ed impianti, che ha acquisito ingenti finanziamenti pubblici quantificati complessivamente in quasi 1 milione e 400 mila euro. L’indagine delle Fiamme Gialle - delegata dal Sostituto Procuratore, dott. Giuseppe Falasca - ha permesso di accertare che la società di capitali (amministrata da un aquilano di sessant’anni) ha simulato, attraverso la falsificazione di bilanci pregressi, il possesso dei requisiti necessari per conseguire delle agevolazioni su due distinte linee di finanziamento: la prima di 656 mila euro, erogata dalla società SIMEST S.p.a. - impresa a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende italiane - per iniziative promozionali da concretizzare in Azerbaigian, Sud Africa e Canada; la seconda, di oltre 720 mila euro, assegnata da istituti di credito richiedenti la garanzia della Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale S.p.a., riguardante le imprese compromesse dall’emergenza da COVID-19. Ad accredito avvenuto, la società di capitali provvedeva ad acquistare auto aziendali e ad effettuare pagamenti a diversi soggetti giuridici, simulando in tal modo, rapporti commerciali mai avvenuti con l’intento di esaurire il conto corrente destinatario degli incentivi introitati. Per l’ipotesi di danno erariale si è provveduto, inoltre, alla segnalazione della società alla Corte dei Conti della Regione Abruzzo.
“L’azione della Guardia di Finanza” spiega il Comandante Provinciale - Col. Michele Iadarola – “è orientata a contrastare le variopinte declinazioni dei circuiti fraudolenti al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate a sostegno di famiglie ed imprese”.