“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Maxi confisca da 324 milioni di euro per l'imprenditore dell'olio Vincenzo Oliveri
L'operazione è della Dia di Reggio Calabria. I legali respingono le accuse: "Misure non legate a soggetto colluso con ambienti di 'ndrangheta"
MAXI CONFISCA DA 324MILIONI AD EX VICE-PRESIDENTE PESCARA CALCIO OLIVIERI. Maxi confisca da 324 milioni di euro all'imprenditore del settore oleario ed ex presidente della Pescara Calcio Vincenzo Olivieri. A spiegare i dettagli dell'operazione condotta dalla Dia di Reggio Calabria è il procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho. "L'operazione - come riporta l'Ansa - è rilevante non solo per il notevole valore dei beni confiscati, ma per la ricostruzione dei passaggi fiscali e societari effettuati dalla Dia di Reggio Calabria che hanno permesso al Tribunale della Prevenzione di emettere la sentenza di confisca. Da qui l'applicazione a carico dei soggetti indagati della pericolosità sociale e la contestazione della provenienza illecita dell'enorme patrimonio. Ancora una volta voglio sottolineare lo straordinario impegno di lavoro dei colleghi del Tribunale per le Misure di Prevenzione, che operano soltanto in tre, che hanno permesso con il lavoro questo grandissimo risultato". "Il capo centro della Dia , col. Gaetano Scillia , ha aggiunto che "il gruppo Oliveri ha tentato di alterare i risultati economici, denunciando, per esempio, una resa produttiva di dieci volte superiore alla qualità media dei loro terreni, ottenendo la possibilità di ricevere dall'Agea contributi per 1,6 milioni di euro all'anno. Un raggiro, però, che abbiamo scoperto grazie allo studio effettuato dall'Ismea. Ed ancora: 85 milioni percepiti grazie alla '488', 15 milioni dall'ex Aima, in tutto cento milioni in contanti. Un vorticoso giro di affari che però era sempre sfuggito ai rigori della legge grazie alle prescrizioni intervenute. Tutte le aziende confiscate stanno comunque proseguendo le attività regolarmente ed affidate dall'autorità agli amministratori giudiziari".
LA RISPOSTA DEI LEGALI Di OLIVIERI. Intanto i legali del genero di Pietro Scibilia, Giuseppe Fonte e Salvatore Staiano, hanno diramato una nota congiuta in cui spiegano l'intervento della magiustatura calabrese e la posizione del loro assistito. "Nel caso di specie - si legge - non si è trattato di misura di prevenzione patrimoniale applicata a soggetto ritenuto colluso con ambienti di 'ndrangheta. La confisca disposta dal Tribunale di Reggio Calabria, è stata applicata nei confronti di soggetto cosiddetto 'genericamente pericoloso. La misura applicata, che riteniamo il risultato di un errore giurisdizionale - proseguono i due legali - attese le emergenze peritali acquisite agli atti del processo, saranno nei prossimi giorni impugnate in sede di appello".
Redazione Independent