“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Maurizio Gasparri nei guai per una polizza sulla vita
Il capogruppo d Forza Italia indagato dalla procura di Roma per un prestito di 600mila euro coi fondi Pdl
MAURIZIO GASPARRI INDAGATO PER PECULATO. A Maurizio Gasparri, capogruppo di FI, e vicepresidente del Senato è stato notificato un avviso di chiusura delle indagini e rischia un processo per peculato per essersi appropriato di 600.000 € destinate al gruppo del Pdl in senato. Il tutto è partito da un'inchiesta finita con un non luogo a procedere che riguardava l'utilizzo di 2.800.000 € prelevati in contanti e privi di rendicontazione, nel periodo 2010 - 2012. Tuttavia, "non essendoci prova alcuna di impieghi privatistici delle somme movimentate", conclude la procura " non deve essere esercitata, l'azione penale". Da questa inchiesta, finita nel nulla, che coinvolgeva oltre a Gasparri il suo vice Gaetano Quagliarella, ora ministro nel governo presieduto da Letta, è scaturita quella che ha ipotizzato l'accusa di peculato nei confronti di Maurizio Gasparri che allora era presidente del Pdl e oggi di Forza Italia. Il 22 marzo 2012, avrebbe prelevato dai fondi messi a disposizione dell'ufficio di presidenza del suo partito, 600.000 € che Gasparri avrebbe utilizzato per sottoscrivere una polizza sulla vita, con beneficiari, in caso di morte, i suoi eredi. Alla direzione amministrativa del gruppo l'operazione non deve essere sembrata chiara, dal momento che richiese al capogruppo Pdl, la restituzione della ingente somma. Così Gasparri il primo febbraio 2013, prima riscattò anticipatamente la polizza ottenendo 610.697,28 € e poi, restituì le 600.000 € in due rate
rispettivamente il 20/2/2013 e il 12/3/2013. Per la procura di Roma però, poichè quello del peculato è
un "reato istantaneo", che Gasparri abbia restituito o meno le somme non è rilevante. Secondo
l'esponente della destra le accuse sono infondate e tutto sarebbe avvenuto alla luce del sole e "nell'interesse del gruppo stesso". Resta però da capire però come lo stipulare una polizza sulla vita con i soldi messi a disposizione dello Stato, dunque da noi, i cui benefici, sarebbero poi andati ai suoi eredi, possa rientrare nell'interesse del gruppo.
Clemente Manzo