“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Mascia "Il Pontificatore"
Il Sindaco presenta il rendering del nuovo ponte da 13mln. Collegherà la zona ovest della città
PESCARA. MASCIA SCATENATO PUNTA AL PONTE. Sul sindaco di Pescara ne abbiamo dette di ogni (sempre a fin di bene). Per esempio: l'avevamo battezzato come Luigi "Il Delocalizzatore" per il suo impegno in favore della delocalizzazione delle Antenne di San Silvestro e del Cementificio di via Aterno. Battaglie nobilissime lanciate, per primo, da Mascia e, poi, seguite (e condivise) da ambientalisti, comitati di cittadini e sindaci dell'area metropolitana alle prese con una qualità dell'aria peggiore di quella di Taranto. Entrambe, purtroppo, sono giunte ad un punto morto. Sono in stand by. Insomma. Per il primo cittadino di Pescara, eletto nel 2009, si stava profilando un'anticipo della fine della legislatura, complice i "maldipancia" centristi dell'Udc. E, proprio quando sembrava che la sua spinta propulsiva si fosse esaurita, ecco che dal cilindro del penalista pescarese vengono tirati fuori due bei conigli bianchi. Il primo, "classico dei classici", un coup de théâtre degno di Houdini: il Teatro dell'Adriatico nell'Area di Risulta. Un'idea sempre accarezzata dalla città di Pescara, ma mai realizzata da nessuno. Poi, questa mattina, l'annuncio del nuovo ponte da 13milioni di euro che collegherà le sponde della città: la zona Nord (via Gran sasso) della città con la zona Ovest (via Lago di capotosto). Una risposta all'arcinemico Luciano D'Alfonso, oltre che al suo "Ponte sul Mare"? Manco a dirlo l'opposizione, targata Pd, è andata su tutte le furie. Poi, qualcuno dentro la maggioranza: «Del Vecchio sta crepando d'invidia e teme che il sindaco possa puntare al secondo mandato consecutivo».
IL RENDERING DEL PROGETTO. Il ponte è stato progettato dal professor Enzo Siviero, attraverso la Progeest Srl. La struttura verrà realizzata a monte del Ponte D’Annunzio e collegherà direttamente via Lago di Campotosto con via Gran Sasso: l’asse avrà una lunghezza totale di 86 metri e la larghezza dell’impalcato sarà di 30 metri, diviso in due semi-impalcati di 13 metri l’uno con uno spazio centrale di divisione. Ogni carreggiata sarà composta da uno spartitraffico interno protetto da un guardrail largo 4 metri e mezzo, una doppia corsia per ogni senso di marcia larga 3,25metri, una banchina esterna larga un metro, e banchine interne di mezzo metro di larghezza. Inoltre ai lati del ponte sono previsti percorsi ciclopedonali, larghi 2,80 metri, separati dalla sede stradale tramite un guard rail. La quota minima del ponte è collocata a 6,50 metri di altezza in modo da rispettare un margine di sicurezza di un metro nel caso di un’eventuale piena del fiume, come richiesto dal Genio Civile, e comunque al fine di garantire il passaggio delle imbarcazioni. Il raccordo del ponte con la viabilità esistente, sia a nord che a sud, avverrà tramite due rotatorie, e anche questo ponte, sarà strallato, con un’antenna di forma bipartita alta 52 metri, alla quale saranno collegate le 10 funi di sostegno dell’impalcato, antenna che verrà collocata al centro della rotatoria nord, sulla sponda del fiume opposta all’asse attrezzato. E sempre in corrispondenza dell’antenna è previsto l’inserimento di un campo fotovoltaico, con 62 pannelli, per assicurare autonomia energetica alla struttura. La base dell’antenna, sino a un’altezza di 15 metri, è in cemento armato, il resto verrà realizzato in acciaio. «Il costo complessivo dell’opera ammonta a 13milioni 100mila euro complessivi – ha detto in conferenza stampa il sindaco Albore Mascia -, di cui 5milioni fondi Anas, 3milioni 367mila euro di fondi Por-Fesr, 633mila euro di fondi privati derivanti al Comune dall’accordo di programma Fater; a queste, che erano le fonti di finanziamento originarie, abbiamo aggiunto 191mila 316 euro ancora fondi comunali da accordo di programma Fater; 133mila euro da fondi Comunitari convogliati nel bilancio comunale; 2milioni 50mila euro fondi Terna; ancora 1milione 500mila euro fondi Fesr e, infine, 225mila 684 euro tramite l’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti». Diceva il poeta che "dove ci sono ponti non si fanno le guerre" ma la Pescara "politica" questo, ovviamente, non lo sa.
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