“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Masci: “Basta polemiche sull’acqua, serve collaborazione”
Continuano le segnalazione da diverse zone della città prive di acqua corrente. Giovedì incontro con le associazioni di categoria
"Basta polemiche sull'acqua. Di fronte alla grave carenza idrica, che supera di gran lunga i confini di Pescara, dell'Abruzzo e dell'Europa, bisogna prendere consapevolezza che l'acqua va trattata come un bene prezioso e quindi è inutile, per non dire miope, continuare a prendersela con l'Aca, perché serve solo ad alimentare tensioni. Ed è inutile anche prendersela con i sindaci, che nulla possono fare se c'è meno acqua rispetto al passato per mancanza di precipitazioni. Bisogna, invece, trovare delle soluzioni: la prima è organizzarsi tutti, in tutte le case, per avere un serbatoio adeguato a piano terra e un autoclave per portare l'acqua ai piani superiori, e la seconda è lavorare per il futuro, come sta facendo l'Aca che ha pianificato interventi milionari". Sono le parole del sindaco Carlo Masci che iero ha parlato delle problematiche legate all'acqua con il direttore generale dell'Aca, Marco Santedicola, per fare il punto sugli interventi in corso e ha convocato un incontro per giovedì mattina (alle 10 in sala Giunta) invitando a partecipare, tra gli altri, le associazioni di categoria, le associazioni di consumatori e la Asl, oltre all'Aca e all'Ersi. Masci, oltre a rendere pubblico l'esito della riunione, risponde alle critiche sollevate dal consigliere comunale Domenico Pettinari, insieme a Massimiliano Di Pillo e Caterina Arcese. "Non si può accettare che Pettinari, dopo dieci anni trascorsi in consiglio regionale, di cui cinque nel ruolo peraltro prestigioso di vice presidente del Consiglio, intervenga per chiedere cosa ha fatto la Regione per fronteggiare l'emergenza idrica. Lui dov'era? E chi gli dice che gli interventi attuati per fronteggiare la carenza idrica sono pochi? Si è chiesto, Pettinari, cosa è stato fatto negli ultimi venti anni, per evitare che si arrivasse al punto in cui siamo oggi? Lo sa quante centinaia di milioni di euro occorrerebbero per riparare tutte le perdite esistenti? O forse parla solo per conquistare qualche titolo sui giornali? La politica, ha ragione lui, deve dare risposte. Quindi forse è arrivato il momento di tacere, per lui, a meno che non voglia collaborare con le istituzioni: a chi sa fare solo polemica preferiamo chi si impegna per la comunità, come stiamo facendo noi e come sta facendo l'Aca che gestisce un rete idrica di circa 3.500 chilometri, più 3.500 chilometri di rete fognaria, tra le province di Pescara, Chieti e Teramo (e, tra le difficoltà che ha dovuto affrontare l'attuale gestione, c'è stata l'uscita dal concordato preventivo). L'Aca ha già messo a punto un piano di investimenti da 60 milioni di euro finalizzati alla riduzione delle perdite idriche del 30%, arrivando così a un 10% di perdita. Oggi la percentuale di risorsa idrica che va persa si attesta attorno al 40% della risorsa disponibile e purtroppo una parte notevole è causata dalle utenze abusive, per cui non basta parlare di reti colabrodo. Gli interventi previsti comprendono anche la distrettualizzazione delle reti idriche (per regolare la pressione e la portata dell'acqua da remoto), che è propedeutica alle riparazioni, l'installazione dei contatori digitali (che consentono di rilevare le perdite interne) e il raddoppio della adduttrice del Giardino, già finanziato per il primo e per il terzo lotto e ora anche per il secondo lotto (nell'ambito del Plissi, Piano nazionale per l'emergenza idrica), da terminare entro e non oltre il 30 giugno 2026. E comunque gli interventi di riparazione sono molteplici. Di fronte a quella che non è più una emergenza idrica ma che rappresenta uno scenario ordinario perché la disponibilità di acqua si è ridotta drasticamente (invece i consumi continuano ad essere elevatissimi) sono state attuate tutte le possibili soluzioni che si potevano mettere in campo, ma è fondamentale che si agisca anche sul fronte dei consumi e da questo punto di vista serve la collaborazione di tutti: chi non ha un'autoclave in casa deve attivarsi per installare un impianto adeguato, beneficiando dei contributi previsti a questo scopo, e vanno ridotti gli sprechi, assolutamente. I consumi devono scendere, le abitudini devono cambiare. Intanto le autobotti sono attive, ce ne sono cinque, a Pescara, per fronteggiare le situazioni problematiche. Da parte mia, oltre ad aver incontrato l'Aca, affronterò la questione, giovedì, anche con amministratori di condominio e associazioni di categoria e dei consumatori, insieme ai rappresentanti dell'Azienda acquedottistica, per analizzare in maniera puntuale la situazione delicatissima che stiamo vivendo".