Martedì "bollente" a Pescara. Inizia processo ai vertici Aca-Ato

Previsto un sit-in e conferenza stampa per denunciare la contaminazione delle acque abruzzesi e l'avvelenamento di 700 mila persone

Martedì "bollente" a Pescara. Inizia processo ai vertici Aca-Ato

INIZIA IL PROCESSO AI VERTICI DI ATO, ACA, E SIAN-ASL PER AVVER IMMESSO NELLA RETE IDRICA ACQUA CONTAMINATA. “L'acqua contaminata è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole […] La mancanza di qualsiasi informazione relativa alla contaminazione delle acque con una molteplicità di sostanze pericolose e tossiche, solo una parte delle quali potrà essere tardivamente e discontinuamente oggetto di rilevazione nelle acque, ha pregiudicato la possibilità di effettuare nel tempo trattamenti adeguati alla rimozione delle stesse sostanze dalle acque”. Sono queste le conclusioni della relazione del 30 gennaio 2014 dell’Istituto Superiore di Sanità agli atti del processo per devastazione ambientale che si sta svolgendo a Chieti in merito alle discariche del polo chimico di Bussi e che vede imputati i vertici dell’ex Montesidon.


Martedì 15 luglio a Pescara inizierà il secondo troncone giudiziario legato alla scoperta delle megadiscariche nel 2007, ovvero il processo a carico di Giorgio D’Ambrosio (ex Presidente ATO), Bruno Catena (ex presidente ACA), Bartolomeo Di Giovanni (direttore generale dell’Aca) , Lorenzo Livello (direttore tecnico dell’Aca) e dell’ex responsabile Sian della Asl di Pescara Roberto Rongione, perché “attraverso le condotte a ciascuno ascritte nel capo di imputazione, concorrevano a somministrare per il consumo, immettendole nella rete acquedottistica, le acque destinate all’alimentazione umana emunte dai pozzi S. Angelo […] contaminate da sostanze altamente tossiche per la salute umana.”

Redazione iN.