“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Martedì 27 ottobre si elegge Garante Detenuti Abruzzo?
Nell'ultimo Consiglio regionale è mancato il quorum. Il programma del (sub)direttore Marco Manzo
MARTEDI' 27 OTTOBRE SI ELEGGE IL GARANTE DEI DETENUTI. Martedì 27 ottobre il Consiglio regionale eleggerà il Garante dei Detenuti Abruzzo ovvero la figura che si occuperà delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale altrimenti detto, in maniera imprecisa, difensore civico dei detenuti. Nella rosa dei 16 candidati che hanno presentato la domanda, lo scorso mese di giugno, figurano professori universitari, vertici dell’amministrazione penitenziaria e della burocrazia ed anche giornalisti. Non mancano nomi della politica tra i quali spicca, senza alcun ombra di dubbio, quell segretario del Partito Radicale, Rita Bernardini, 63 anni, per il quale c'è stato una plebiscito da parte di tutto il panorama politico nazionale: MoVimento 5 Stelle, Forza Italia, Partito Democratico, etc. L'ultimo apprezzamento è arrivato dall'ex Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta il quale ha dichiarato che farà "come esponente di Forza Italia di tutto affinché questo si possa realizzare". Durante lo scorso Consiglio regionale, però, la Bernardini ha ottenuto 15 voti mentre quelli necessari per la nomina sono 21, così come previsto dal regolamento. Dunque toccherà alla maggioranza di centrosinistra, così come ha detto pubblicamente il capogruppo PD Camillo D'Alessandro, convicere l'opposizione a votare per la Bernadini. Sulla possibile nomina della Bernardini pesa, però, il sospetto dell'incandidabilità poichè la stessa ha ricevuto delle condanne legate alla sua attività politica, come le battaglia in favore della legalizzazione della marijuana a scopo terapeutico. Alcuni candidati, che hanno sollevato la questione legalità ed hanno contattato la nostra redazione (per varie ragioni), sono pronti a dare battaglia ed a presentare ricorso al TAR "perchè le regole valgano per tutti, altrimenti bisognerebbe cambiarle". Insomma la questione è più complessa di quello che sembra e la patata 'bollente' è nelle mani della politica abruzzese.
MA COSA FA IL GARANTE? Sono diverse le azioni che il "garante" può mettere in campo, come: assumere iniziative per assicurare ai detenuti le precisazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione e alla formazione professionale e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro; segnalare agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno; attivarsi nei confronti dell’amministrazione penitenziario per quanto riguarda i problemi sopra esposti, coinvolgendo anche gli enti locali e i soggetti del Terzo settore; intervenire a livello regionale in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze; proporre agli organi regionali interventi amministrativi e legislativi da intraprendere ed esprimere pareri su ogni atto legislativo che possa riguardare le condizioni dei detenuti proporre alla Giunta regionale iniziative concrete di informazione e promozione culturale.
IL CANDIDATO SUBDIRETTORE. Come è noto tra i candidati c'è anche il nostro (sub)direttore Marco Manzo, 40 anni, laureato in Economia all'Università di Bologna con specializzazione presso l'Universidad de Buenos Aires, presidente dell'associazione culturale 'PiùAbruzzo' che, da anni, si batte nella promozione dei diritti umani, giustizia sociale, animale e ambientale in Abruzzo e nel mondo. L'ultima campagna 'Noi Contro solo Le Barche Che Affondano' ha avuto un grande successo mediatico con le barchette, di carta, messe nelle fontana delle piazze di tutta Italia, da nord a sud, ed in diversi nazioni (Marocco, Spagna, Belgio, Israele, Canada, Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Australia), come messaggio di solidarietà a chi ha lasciato il suo paese alla ricerca di un futuro migliore ed è vittima degli eventi oltre che del razzismo. Dell'associazione 'PiùAbruzzo' fanno parte nomi prestigiosi della società civile abruzzese come medici, notai, commercialisti, psicologi, informatici, docenti, editori, giornalisti, architetti, penalisti, ingegneri, imprenditori ed esponenti del mondo del volontariato. "E' appunto tamite la collaborazione ed il coinvolgimento di costoro - spiega il dott. Manzo - che si intende adottare un piano d'azione concreto, che abbiamo già scritto, al fine di tutelare la dignità degli uomini e delle donne privati della libertà e per mettere in campo azioni finalizzate al loro recupero, alla reintegrazione sociale ed all’inserimento nel mondo del lavoro. Senza l'affiancamento di un team valido - conclude il dott. Manzo - questo incarico non avrebbe senso perchè le competenze di ciascuno, seppur validissime, andrebbero ad annacquarsi nel mare magnum dei problemi che riguardano il mondo della detenzione e, quindi, non riuscirebbero nello scopo per il quale tale figura è prevista dalla convenzione dell’Onu contro la tortura". Nel programma c'è la sottoscrizione di un documento, di durata triennale e rinnovabile, che importa l’assunzione di misure finalizzate al recupero e al reinserimento dei detenuti, in particolare di quelli con problemi di tossicodipendenza, con la creazione di occasioni di lavoro all’esterno con soggetti privati, anche di pubblica utilità, ed il sostegno di iniziative alternative alla detenzione.
Foto: Casa Circondariale di Lanciano
Redazione Independent