Marsilio sull’occupazione del Consiglio: “Prof. D’Amico..”

Il governatore d’Abruzzo ha scritto una lettera al Centro a proposito delle proteste avvenute all’Emiciclo promosse dal centrosinistra. Ma le tasse sono state aumentate comunque

Marsilio sull’occupazione del Consiglio: “Prof. D’Amico..”
Il governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha scritto una lettera al quotidiano ‘IlCentro’ a proposito delle vibranti proteste andate in scena durante l’ultimo consiglio regionale all’Emiciclo promosse dal centrosinistra. In quella seduta, va ribadito, è stato deciso un aumento significativo della pressione fiscale per 45milioni di euro, nello specifico dell’Irpef, a carico degli abruzzesi per fronteggiare la voragine di debiti della sanità abruzzese.

Ecco cosa scrive Marsilio:

“Professore Luciano D’Amico, ma che fa? Dopo aver tentato di provocare lo scontro fisico in Aula consiliare, magari per recitare la parte della vittima, ora vuole fare l’eroe ‘assumendosi tutta la responsabilità’ dell’accaduto? Farebbe bene a prendersela per davvero, la responsabilità dell’accaduto, non a chiacchierare, perché quanto accaduto è gravissimo e inaudito. Mai nessuno prima aveva tentato di impedire lo svolgimento di una seduta. L’occupazione dell’aula è strumento vecchio e abusato di fare opposizione, ma finora era stato sempre messo in atto dagli eletti, non da una folla di manifestanti (alla quale i consiglieri hanno spalancato le porte spintonando usci e addetti alla vigilanza). E l’occupazione terminava regolarmente al momento della convocazione della seduta. Come inutilmente ha tentato di fare il Presidente SOSPIRI, invitandovi a far cessare la gazzarra, e offrendo persino la sala ipogea per non dover far liberare l’Aula dagli occupanti. Cosa pretendeva? Che dovessimo fendere la folla ululante e berciante, magari nella speranza che un momento di tensione o una parola di troppo si trasformassero nell’incidente da diffondere in mondovisione? Con il solito circuito di report-piazzapuliti-propaganda e compagnia cantando pronti a denunciare il ‘vile atto squadrista’? Forse lei sperava che io, una volta arrivato al mio seggio occupato dall’ultrà-rottura-genera-rosso col pugno chiuso (intervistata il giorno dopo come fosse un’eroina che aveva appena conquistato il Palazzo d’Inferno)”.

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