“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Marito "padrone" cacciato da casa per violenze coniugali
Umiliazioni, botte, prevaricazioni davanti ai figli ed estranei. La donna non ce l'ha fatta e l'ha denunciato alla polizia
VASTO: MARITO "PADRONE" ALLONTANATO DA CASA. Dopo la nascita dei suoi tre figli la sua vita coniugale era diventata un inferno poiché il coniuge, l'uomo che aveva deciso di sposare, un connazionale romeno, la considerava un “essere inferiore”. Non si contavano più, dunque, le aggressioni, umiliazioni ed i maltrattamenti, sia in privato che davanti ad altre persone.
In casa il marito "padrone" la costringeva a sfamarsi con gli avanzi di cibo, stabilendo la quantità di alimenti che la stessa poteva mangiare, perché riteneva che il cibo doveva “guadagnarselo” da sola andando a prostituirsi.
Manco a dirlo a lui, il padre modello, piaceva bere, picchiare la moglie, non curarsi dei figli ai quali addirittura sottraeva anche i beni di prima necessità.
I pochi soldi guadagnati venivano investiti per giocare ai “Gratta e Vinci”.
Stanca di subire questa situazione la donna aveva tentato più volte la separazione ricevendo, in cambio, delle minacce di morte. Costretta a vivere nel terrore, la donna aveva mantenuto il silenzio, portandosi dentro il dolore della situazione che quotidianamente era costretta a subìre.
Ormai disperata, ha trovato la forza di rivolgersi alla Polizia, presentando una denuncia nei confronti del marito.
Sono così iniziate le indagini sulla base del racconto della vittima. Sono stati ascoltati dei testimoni e sono stati effettuati degli accertamenti che avevano confermato i gravi atti di prevaricazione e violenza.
Così il Giudice del Tribunale di Vasto ha emesso, a carico dell’uomo, la misura cautelare dell’immediato allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima e dai suoi familiari.
Redazione Independent