“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Mario Negri Sud. Uomini e cavie condannati allo stesso destino?
L'ufficio comunicazione dell'Istituto prova a fare chiarezza sulla vicenda dei topolini da laboratorio e sulla situazione economica della struttura
ISTITUTO MARIO NEGRI SUD: UOMINI E CAVIE CONDANNATI ALLO STESSO DESTINO? Ci sembra doveroso e necessario un chiarimento su quanto riportato in questi giorni da alcuni organi di stampa locali in merito all'inchiesta della magistratura scaturita dalla denuncia nei riguardi della Fondazione Mario Negri Sud, ad opera del presidente della LAV Francesco Felicetti, per maltrattamenti su animali, dopo la soppressione di cavie avvenuta lo scorso marzo.
Lunedì 12 maggio è stata effettuata una verifica ispettiva nel nostri stabulari ad opera del Servizio Veterinario della ASL02 e del Corpo Forestale dello Stato, che non ha rilevato particolari anomalie nella gestione della struttura ed ha riscontrato la presenza di alcune decine di cavie.
Non sono stati effettuati sequestri di materiali e men che mai di cavie, come appreso da alcune fantasiose ed errate ricostruzioni. "A proposito di questi animali, già nello scorso aprile ci eravamo rivolti proprio al Presidente Felicetti, - dichiara il Dottor Tommaso Pagliani, Direttore Amministrativo della Fondazione Mario Negri Sud - inoltrandogli due successive richieste di affido di 45 roditori in esubero ancora ospiti del nostro stabulario. Richieste, le nostre, di affido e dunque di collaborazione per salvare gli animali, dal momento che non disponiamo più di risorse economiche necessarie per continuare a nutrirli e ad assisterli. Fino a questo momento le nostre richieste non hanno ricevuto risposta dal presidente Felicetti nè da alcun rappresentante LAV. È senz'altro più facile e di maggiore effetto formulare un esposto - denuncia nei nostri riguardi piuttosto che mantenere fede alle disponibilità di accoglimento degli animali in esubero".
Se non si è in grado di accogliere 45 topolini, ci si chiede come si riteneva di far fronte a un esubero di ben maggiore entità. Oltre a questo doveroso chiarimento, esprimiamo molto rammarico e costernazione per le numerose e periodiche inesattezze riportate sugli organi di stampa, che oltre a generare confusione, continuano a produrre un inutile danno al nostro Istituto e a tutti i suoi dipendenti, che da mesi vivono una situazione di grave disagio economico, professionale e umano.
Ufficio Comunicazione, Fondazione Mario Negri Sud