“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Marco "Zagat" Alessandrini debutta con "2010-2013 Un Viaggio"
Battesimo del fuoco con un libro di recensioni semiserie sull'offerta culinaria pescarese e non. Ospiti Legnini e Cavallo (Slow Food)
MARCO "ZAGAT" ALESSANDRINI PRESENTA IL SUO LIBRO "2010-2013 UN VIAGGIO" Ha scelto il Caffè delle Merci per il battesimo del fuoco della prima opera letteraria, 2010-2013 un viaggio, Marco Alessandrini, mettendo insieme recensioni enogastronomiche semiserie raccolte negli ultimi tre anni sul territorio pescarese e pubblicate dalla casa editrice Independet Identity (www.independentidentity.it).
Il libro è uscito il 13 maggio, oggi la presentazione alla stampa e ad amici e sostenitori con due testimonial d’eccezione: il sottosegretario all’Economia del governo Renzi, Giovanni Legnini e il segretario di Slow Food Abruzzo e Molise Raffaele Cavallo. Un’occasione anche per riflettere sulla politica e sugli ingredienti giusti da mettere insieme perché produca ricette efficaci per la comunità. Una metafora, quella fra cibo e politica che ha accompagnato tutta la presentazione, introdotta da Raffaele Cavallo: “Ho scoperto di recente e con piacere la passione di Marco Alessandrini per l’enogastronomia. E’ bello lo spirito con cui affronta le recensioni prendendosi in giro e guardando anche con ironia a un settore che, forse, si prende un po’ troppo sul serio. La simpatia è una caratteristica che mi auguro non perda per il futuro che lo aspetta, come spero restino queste recensioni che dovranno continuare perché aiutano il settore a migliorare. Perché, vedete, il cibo è cosa seria e si possono fare cose importanti per tutti partendo da questo. Qualcuno ricorderà che una delle prime cose che fece Veltroni da sindaco di Roma fu ristrutturare le cucine delle scuole cittadine e portarci dentro cibo migliore. Come non riesco a scordare la rivolta delle mamme di Bucchianico, perché nelle scuole la mensa si usava olio marocchino. Ecco siamo abituati ad un cibo che è veicolo di folklore, ma parliamo di un argomento che ne riconnette tanti: dalla salubrità, all’ambiente, alla legalità perché putroppo molte zone di produzione sono in mano alle agro-mafie che dobbiamo combattere. Per concludere, il cibo comprende tanti temi, affrontarlo con ironia e leggerezza è un modo per considerarlo davvero importante, parte della vita di tutti, anche di quella di un futuro sindaco”.
Poi una bella applicazione delle affinità fra scienza gastronomica e scienza politica, grazie alla presentazione del sottosegretario Legnini imperniata su uno scritto di Carlo Petrini, giornalista, scrittore e fondatore di Slow Food, sulle virtù teramane, il piatto di maggio per eccellenza.“Il libro è originale come l’autore - ha esordito -perché le recensioni sono una felice ed efficace sintesi di descrizione, osservazione e riflessione degli ambiti, delle persone, dei contesti, delle situazioni che portano le persone a scegliere un prodotto, anziché un altro, prodotti e del territorio. Si possono dire tante cosa su cucina, arte culinaria e politica. Parto citando Totò che diceva, visto che si parla di politica, che si mangia? Ma un esempio calzantissimo di una politica meno magnona è quello che arriva dalle virtù teramane, perché è un piatto che ci appartiene e che mette insieme abilità, sostenibilità, che invita a utilizzare ciò che c’è in casa e ciò che c’è nei campi. E’ una ricetta illuminante per chi fa politica, perché è un inno contro lo spreco che ci attanaglia: le 4.000 tonnellate di cibo buttate sono uno schiaffo alla povertà e alla crisi. E un piatto che richiede tempo e lavoro per mettere insieme tanti ingredienti che presi singolarmente sono “poveri” e che invece insieme acquistano un grande valore. Ecco queste parole ispirate dal pensiero Slow di Carlo Petrini valgono bene per la politica, che dovrebbe uscire dalla fase della porchetta ed entrare nell’era delle virtù teramane, che rappresentano bene il buono, pulito e giusto, che appartiene alla buona gastronomia. Un trinomio che sta a pennello anche per la politica, che deve evitare errori e ingredienti cattivi o guasti. Io auguro a Marco di mettere presto a frutto le competenze e la tecnica che fanno della cucina una cosa fantastica e che in politica danno ottimi risultati”.
Conclusioni dell’autore, Marco-Zagat Alessandrini: “Questo libro mi dà tanta soddisfazione ed è un libro nato per gioco, nato per caso, per fissare le impressioni avute mangiando, appena usciti dai locali. Sensazioni iniziate nel 2010 e proseguite fino a oggi, che spero di riprendere anche in futuro, affiancandole ad altri ruoli. Perché raccolgo l’invito che mi arriva dai relatori di oggi, quella di non essere portatore di una politica triste, sempre compassata, quasi disumana. L’idea che chi ha ruoli pubblici debba essere così non mi appartiene. Prima che iniziasse la corsa alla campagna politica stavo leggendo un libro, quello di Claudio Martelli, “Ricordati di vivere”, non l’ho continuato perché sono sopraggiunti gli impegni della campagna, ma è un monito che tengo sul mio comodino, quello a non perdere l’umanità, perché la passione va sempre alimentata. Il senso di queste brevi pennellate contenute nel libro è cercare di dire il più possibile in poche righe, raccontando la gastronomia, l’ambiente e i gusti di una persona che vive”.
Il libro sarà in vendita da lunedì nelle principali librerie della città di Pescara al prezzo di 10 euro.
Redazione Independent