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Maragno: "pugno di ferro" contro la prostituzione. Ma a che serve?
Il sindaco di Montesilvano vara l'ordinanza anti-degrado per combattere il mestiere più antico del mondo. Previste multe per i clienti
MONTESILVANO E IL "PUGNO DI FERRO" CONTRO LA PROSTITUZIONE. Il divieto assoluto su tutto il territorio comunale, per tutti i conducenti e occupanti di mezzi di trasporto che percorrono strade in prossimità di abitazioni, luoghi pubblici o demaniali o aperti al pubblico, di contrattare, concordare o anche solo di chiedere informazioni a persone dedite all’offerta di prestazioni sessuali o in atteggiamenti comportamentali che manifestino l’intenzione. È questo il contenuto dell’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Maragno per contrastare la prostituzione su Montesilvano.
Il sindaco della città con un elevatissimo numero di "addette ai lavori" commenta la decisione presa dal suo Esecutivo così: «è una piaga per il nostro territorio da troppi anni. L’atto che intende incrementare la sicurezza della nostra città e ha valenza sino al 31 dicembre 2015, è il segno della tolleranza zero verso un fenomeno, che nonostante la continua e serrata attività di controllo messa in campo dalle Forze dell’Ordine sul nostro territorio, non sembra arrestarsi e anzi diventa sempre più dilagante ed invadente persino in zone abitualmente frequentate dai residenti e turisti, con conseguente degrado della qualità della vita urbana».
L’ordinanza si intende violata anche semplicemente fermando il mezzo in prossimità dei soggetti o consentendo ad uno o più di loro di salire o di scendere dal mezzo stesso. Naturalmente sono previste multe salate per i trasgressori.
«Questo atto - ha sottolineato Maragno – è solo l’ultimo tassello di un percorso avviato già nei mesi scorsi con la decisione del Comune di costituirsi parte civile nei procedimenti contro lo sfruttamento della prostituzione e la riduzione in schiavitù e con l’incontro che abbiamo avuto con l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che, con il servizio antitratta, aiuta concretamente le vittime del racket della prostituzione attraverso il supporto fornito dalle unità di strada e l'accoglienza in famiglie e case famiglia. Il nostro intento è quello di liberare Montesilvano da un fenomeno che rappresenta un danno per l’immagine della città e, cosa ancor più importante, una violazione dei diritti e della dignità di queste donne».
Funzionerà?
Redazione Independent