Mape Forge. Al Tribunale dell’Aquila si decide il futuro dei 61 lavoratori

Lo stabilimento metalmeccanico, da oltre 30 anni a San Martino sulla Maruccina, lavorava con impianto per lo stampaggio a caldo. Manzo: "Ci sono delle possibilità"

Mape Forge. Al Tribunale dell’Aquila si decide il futuro dei 61 lavoratori

AL TRIBUNALE DELL'AQUILA SI DECIDE IL FUTURO DI 61 LAVORATORI. Lo stabilimento metalmeccanico della Mape Forge situato da oltre 30 anni a San Martino sulla Maruccina (Ch), lavorava con un impianto per lo stampaggio a caldo dell’acciaio e occupava 61 dipendenti. Problemi finanziari e la mancanza di commesse hanno costretto la società Mape a presentare il 17 giugno 2013 un concordato preventivo al Tribunale di Chieti.  La crisi ha colpito duramente e alla fine del 2014 tutti i 61 dipendenti della Mape sono stati licenziati. Nel frattempo, il Tribunale di Chieti l’11 aprile 2014 consegnava lo stabilimento alla società Forge Centro Sud con un contratto d’affitto, riconoscendo alla stessa il diritto di prelazione all’acquisto da esercitare solo dopo l’omologa del concordato preventivo.
"Dopo una lunga trattativa presso la Confindustria di Chieti, la Forge Centro Sud si è impegnata alla riassunzione degli ex dipendenti della Mape e ad oggi in 35 sono tornati a lavorare.  Inoltre, per il 2015, la Forge Centro Sud aveva pianificato e condiviso con la R.S.U. nuovi investimenti e l'istallazione di macchinari per l’acquisizione di nuovi clienti e commesse destinati esclusivamente agli impianti di Chieti.

OGGI E' TUTTO FERMO. Il 9 dicembre 2014 il Tribunale di Chieti non ha omologato il concordato ed ora la decisione è passata, con il ricorso in appello, al Tribunale dell’Aquila che domani, 9 gennaio 2015, dovrà emettere una sentenza che determinerà il futuro di 61 famiglie. La RSU UILM e i lavoratori sono preoccupati che la Forge Centro Sud, in mancanza di omologa del concordato preventivo da parte del Tribunale, trovandosi di fronte a scenari e condizioni diverse da quelle prospettate inizialmente, possa decidere di fare un passo indietro e rinunciare al piano di rilancio industriale dello stabilimento. La Uilm chiede di prestare la massima attenzione a questa vicenda, affinché gli errori e le responsabilità della vecchia gestione Mape non ricadano sui lavoratori.  "Oggi - scrive il segretario Manzi - c’è una nuova azienda, la Forge Centro Sud, che vuole fare investimenti, portare lavoro e garantire l'occupazione, non possiamo perdere questa opportunità ".

Redazione Independent