“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Manette al testimone
Ivan Battaiola, 33 anni, palermitano arrestato per spaccio. Aveva accusato Angelo Ciarelli, il rom fratello di Massimo
ARRESTATO PER SPACCIO IL TESTIMONE DEL DELITTO. Ivan Bettaiola, 33 anni, palermitano è stato arrestato questa mattina dagli agenti dell'antidroga della Squadra Mobile per spaccio. Il giovane, secondo l'accusa, era punto di riferimento al "Ferro di Cavallo" per i tanti tossicodipendenti che si recavano ogni giorno nello stabile di via Tavo a comprare la "droga della morte". L'indagine della polizia di Pescara ha rivelato anche i contatti dell'arrestato con membri di spicco del clan Ciarelli, leader dello spaccio a Rancitelli
L'OMICIDIO DI TOMMASO CAGNETTA. Il 2 luglio 2011, a pochi mesi dall'omicidio di Domenico Rigante, Angelo Ciarelli, 42 anni, il fratello maggiore di Massimo, è finito in carcere con l'accusa di aver sparato ed ucciso Tommaso Cagnetta, 42 anni, originario di Foggia. L'esponente del noto clan rom era in libertà vigilata e, secondo gli inquirenti, quando ha premuto il grilletto per impedire la fuga di un gruppo di tossicodipendenti che non avevano pagato la dose di droga. Ad inchiodarlo, quel giorno, le dichiarazioni di tre testimoni oculari, presenti al momento del delitto, oltre ad alcuni indizi: un calzino pieno di pallottole trovate dentro un tombino in via Vico Lo Moro ed un paio di calzini.
L'INCHIESTA E LA RITRATTAZIONE. Ivan Battaiola, infatti era stato sentito dagli inquirenti come testimoni dei fatti. Inizialmente ha accusato proprio il rom di aver sparato, per errore, alla vittima. Poi, però, durante l'incidente probatorio del 19 luglio davanti al Pm aveva ritrattato tutte le precedenti dichiarazioni. Secondo la polizia, che ha messo sotto controllo il suo cellulare, il giovane ha avuto costanti contatti con due donne del clan Ciarelli: l'ipotesi degli inquirenti è che il giovane palermitano abbia ritrattato le accuse perchè minacciato. Due dei tre testimoni non hanno riconosciuto Angelo Ciarelli quale l'autore del delitto, mentre gli uomini di Muriana non hanno dubbi.
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