“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Maltempo: conto milionario
Chiesto lo stato di calamità. Mascia: «Spesi 700mila euro», mentre è di 9 zeri il conto di Chieti, L'Aquila e Teramo
UN MALTEMPO SALATO - E' proprio il caso di dirlo: l'emergenza neve ci è costata carissimo. Nelle ultime ore, infatti, sono sempre più frequenti le dichiarazioni dei Primi cittadini abruzzesi e dei Presidenti di Provincia sulle cifre spese durante questi 10 giorni di neve. A far lievitare il conto dell'emergenza neve le spese per l'affitto di mezzi pesanti, il pagamento del personale operante, l'acquisto di tonnellate di sale, etc etc etc. Oltretutto bisognerà anche fare la stima dei danni subiti, in primis dal sistema della viabilità e dal territorio, dall’edilizia scolastica e dal sistema idrico fognario e depurativo. Poi, si potrà procedere alla conta degli altri eventi funesti abbattutisi su cose, case, auto, verde pubblico e chi più nè ha più nè metta. Ma siamo sicuri di aver fatto bella figura agli occhi degli italiani? Si poteva gestire meglio questa emergenza, anche in virtù dell'esperienza degli anni passati?
CHIESTO LO STATO DI CALAMITA' - Il Presidente dell'Unione delle Province Abruzzesi, nonché Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio si è rivolto al Presidente della Regione Gianni Chiodi chiedendogli di avviare un'istruttoria per verificare se ci sono le condizioni per l'attivazione del Fondo europeo di solidarietà per le calamità naturali. Il Fondo, istituito nel 2002 proprio per far fronte a calamità naturali particolarmente gravi come quella che ha colpito l' Abruzzo, ha una dotazione di un miliardo di euro l'anno, ed ha per obiettivo il ripristino immediato delle infrastrutture e delle attrezzature nei settori dell' elettricità , delle condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell'istruzione; la realizzazione di misure provvisorie di alloggio e organizzazione dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità immediate della popolazione; la messa in sicurezza immediata delle infrastrutture di prevenzione e misure di protezione immediata del patrimonio culturale; la ripulitura immediata delle zone danneggiate, comprese le zone naturali.
MASCIA: « SPESI 700MILA EURO» - Il Comune di Pescara ha speso oltre 700 mila euro. «Il presidente Chiodi – ha detto il sindaco Luigi Albore Mascia apresidente Chiodi, durante la riunione nella sede della Protezione civile– ha detto che martedì prossimo, 14 febbraio, si svolgerà la riunione del consiglio dei ministri che deciderà sull’erogazione dei fondi straordinari per coprire i costi di uomini, mezzi, per l’acquisto di sale e ogni strumento necessario per limitare e risolvere i disagi alla cittadinanza. In questo modo i sindaci non dovranno preoccuparsi delle spese e potranno serenamente fronteggiare le esigenze più immediate, e tali fondi non determineranno un aumento delle accise».
BOLLETTA PESANTE ANCHE A TERAMO - Pesante il bilancio economico del maltempo anche il Provincia di Teramo dove, sino ad oggi, sono stati spesi un milione e duecentomila euro. Ad aggiornarci sulla situazione è l'assessore provinciale Eligio Romandini, che ha parlato anche delle criticità alla viabilità, su tutto il terriotorio collinare del teramano, e della carenza di personale.
NOTIZIE DA LANCIANO - Anche a Lanciano il maltempo costerà parecchio salato. Fino a venerdì il sindaco frentano Mario Pupillo aveva spiegato alla stampa di aver sostenuto spese straordinarie per oltre 120mila euro per rendere percorribili le strade della città di Lanciano. Il denaro è stato speso per affitare mezzi per spazzaneve, l'acquisto del sale, pagare personale per il taglio degli alberi pericolanti.
PESSIME NOTIZIE DA CHIETI - «Le eccezionali precipitazioni nevose che hanno colpito e stanno colpendo il territorio del mio Comune, mi spingono a chiedere il riconoscere e di dichiarare lo Stato di Calamità Naturale per il Comune di Chieti», così il sindaco di Chieti Umberto Di Primio in una lettera inviata al Governo Monti, al prefetto Rocco De Marinis ed al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Il sindaco non ha speigato il quantum delle spese sostenute durante l'emergenza, ma ha spiegato che «le avverse e persistenti condizioni meteo, oltre ad arrecare notevoli disagi ai cittadini, stanno causando danni ingenti alla rete viaria, agli immobili pubblici e privati ed anche all’apparato produttivo e commerciale del territorio».
LA MARSICA E L'AQUILANO NEL CAOS - Il già martoriato territorio della marsica e dell'aquilano non se la passano certamente meglio. I danni sono ingenti e si vanno a sommare a quelli già creati dal disastro del sisma del 6 aprile del 2009. Si contano danni a strade, reti fognarie, scuole, edifici pubblici, etc..un pò ovunque. Sia il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che il presidente della Provincia Antonio Del Corvo hanno chiesto alla Regione ed al Governo aiuti per superare l'emergenza