“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ma chi si candida alla Provincia dell'Aquila?
Del Corvo si chiama fuori e libera Federico. Nel centrosinistra, invece, scende in campo De Crescentiis. E l'Idv esce polemicamente dalla maggioranza
DAI, CANDIDATI ANCHE TU. Antonio Del Corvo somiglia sempre di più a un figliol prodigo. Lasciata Forza Italia per aderire al Nuovo Centrodestra, l'attuale presidente della Provincia de L'Aquila ha recentemente deciso di tornare all'ovile in seguito ad alcuni dissidi con il partito di Alfano, che lo hanno di fatto trasformato - all'improvviso - nel principale avversario di Filippo Piccone. Il punto ora è il seguente: quale sarà il futuro politico di Del Corvo? Si ricandiderà alla guida dell'Ente in occasione delle elezioni del 2 maggio?
DEL CORVO SI CHIAMA FUORI. Fino a qualche giorno fa la risposta sembrava essere sì, complice il fatto che su di lui puntavano molto sia la senatrice Paola Pelino (che in Forza Italia Abruzzo, e sul suo 'dominus' Pagano, detiene un'influenza importante) sia la vicepresidente uscente Antonella Di Nino. Alla fine, però, la scelta è ricaduta sul vicesindaco di Navelli, Paolo Federico. Del Corvo vuole mirare direttamente alle comunali di Celano, che si terranno il 31 maggio, in diretta concorrenza con Piccone che si presenterà per il Ncd.
PRATOLA FOREVER. Il centrosinistra, invece, proporrà come presidente il sindaco di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis. Questo elemento è molto importante, perchè ci fa capire che alle provinciali dell'Aquila i pratolani giocheranno una partita fondamentale. Non va infatti dimenticato che la Di Nino, che ricopre un ruolo di prestigio in FI essendone la presidente provinciale, è una concittadina di De Crescentis, e - come già accaduto in passato - avrà sicuramente un peso anche in questa tornata elettorale, se è vero che su Facebook si è pubblicamente rammaricata per la scelta di Del Corvo di chiamarsi fuori (ammettendo, quindi, che avrebbe ben visto una corsa bis di Antonio).
"Ho sempre ritenuto e continuo a ritenere - ha scritto la Di Nino - che il presidente poteva rappresentare la candidatura migliore in termini di esperienza, di risultati raggiunti e di garanzia dell’istituzione. Evidentemente se oggi non vi è la sua disponibilità, oltre a dispiacermi non poco, mi fa riflettere su altrettanto evidenti errori che il centrodestra ha commesso negli ultimi anni. Errori dai quali stiamo provando a ripartire nella speranza di tornare presto al buon governo”.
L'IDV: "L'AQUILA ESCLUSA". Di certo c'è che stavolta la Valle Peligna sembra salire in cattedra in entrambi gli schieramenti, ma forse soprattutto tra i progressisti. Ciò si spiega in maniera molto semplice: a questo giro il capoluogo di regione non ha voce in capitolo, visto che alle ultime consultazioni la Democrat aquilana Stefania Pezzopane è stata battuta dal marsicano Del Corvo (e la Marsica è una roccaforte del centrodestra). Dunque si punta sui peligni, con buona pace degli aquilani. L’Italia dei Valori, a questo punto, ha 'rosicato', annunciando che si tirerà fuori dalla maggioranza "perché questa lista non è rappresentativa del Comune capoluogo che rischia di essere emarginato dalla gestione di questo Ente”. Se si considera che l'Idv puntava molto su L'Aquila per cercare di ricostruire il partito in Abruzzo, è facile intuirne la scottatura. Quindi mi riprendo il pallone e vado a giocare altrove.
Nicola Chiavetta