“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
«Luciano sindaco d'Abruzzo»
Il sindaco di Francavilla lancia il "Faraone" alle regionali 2014. Ma Chiodi (e Mascia!) vuole il mandato bis
LUCIANO SINDACO D'ABRUZZO. La chiave di tutto sta in quella frase pronunciata domenica dal primo cittadino di Francavilla al Mare, Antonio Luciani: «Luciano D'Alfonso sarà il futuro sindaco d'Abruzzo». Che significa: «L'ex segretario regionale del Pd diventerà governatore alle prossime amministrative». Sono in tanti a credere nella candidatura (vincente) del politico di Lettomanoppello: non solo Luciani, che viene considerato uno dei suoi delfini. L'altro ieri se n'è avuta (l'ennesima) dimostrazione, con un affollatissimo comizio che D'Alfonso ha tenuto a Pescara, in piazza Garibaldi, senza risparmiare nessuno, compreso il proprio "avversario" Luigi Albore Mascia. All'attuale sindaco, infatti, il suo predecessore ha riservato alcune stoccate, a cominciare dal fatto che il Circolo Aternino, distante pochi metri dal palco, era stato rimesso a nuovo dalla precedente amministrazione ed è «tenuto in frigorifero» (sic) dall'attuale.
D'ALFONSO E IL DRAGAGGIO. La corsa di 'Big' Luciano per l'Emiciclo, insomma, è già cominciata. E lui ha fatto capire che Pescara avrà un ruolo importante, così come d'altronde oggi è Teramo la "regina" dei pensieri di Gianni Chiodi. D'Alfonso ha parlato di cose al limite dell'immaginario come la terza corsia dell'asse attrezzato e il potenziamento dell'aeroporto; insomma, le "solite" opere pubbliche cui ci ha già abituato durante i suoi 6 anni di governo cittadino. Grande attenzione sarà riservata al porto: non a caso, già domenica sono stati da lui chiamati in causa i rappresentanti della marineria, con Mimmo Grosso in testa, mentre ieri l'ex primo cittadino è stato il primo ad arrivare sul posto, a due passi dalla sede del Comune, in occasione della protesta dei pescatori per il mancato avvio del dragaggio. Se si considera che D'Alfonso ha criticato Mascia anche per il rimpallo di responsabilità, affermando che non è una risposta dire "tale cosa non mi compete perchè riguarda il governo", il quadro è completo.
LUIGI ALBORE MASCIA MANCATO D'ALFONSO DI DESTRA. A un anno dal rinnovo dell'assise civica, è bene spendere due parole anche sul "delocalizzatore". Mascia, che ha sempre evitato di nominare D'Alfonso anche solo nei suoi comunicati stampa, ci ha dato l'impressione - soprattutto all'inizio del proprio mandato - di vivere un po' con l'ombra addosso di questo ingombrante personaggio, che aveva occupato la sua poltrona fino a pochi mesi prima. Non è un caso se Mascia abbia cercato di porsi quasi come il "D'Alfonso di destra", cioè come un sindaco vivace, attivo, vulcanico, con mille idee e progetti in testa.
INCONTRI PROIBITI. In realtà, Luigi era partito bene (ricordate la riapertura della rampa di piazza Italia?) ma un po' per diversa indole, un po' perchè è finito "ostaggio" della sua maggioranza tra rimpasti e ripensamenti vari, non ha avuto la possibilità di mettere in campo le stesse realizzazioni (leggasi opere pubbliche) a "profusione" che avevano caratterizzato l'amministrazione di centrosinistra. Ora, quando manca poco al ritorno alle urne, sta cercando di recuperare il tempo perso, tra la pedonalizzazione di via Firenze e altro. Vedremo se il tempo gli darà ragione o no. Certo, se un giorno si dovesse arrivare a un fantomatico incontro tra il sindaco Mascia e il governatore D'Alfonso, ci sarebbe da prendere i popcorn e sedersi a godere lo spettacolo.
Federico Di Sante