“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Luciano D'Alfonso aggredito nella città del poeta Ovidio
Sono dovuti intervenire carabinieri e polizia per salvare il governatore dalla folla inferocita contro la chiusura della sala parto di Sulmona
D'ALFONSO AGGREDITO NELLA CITTA' DI OVIDIO. Non è un bel momento per il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, alle prese con un tema bollente e che ha procurato non pochi guai ai suoi predecessori: parliamo della sanità, cioè di quel comparto che per decenni ha succhiato milioni di euro al contribuente abruzzese spesso per avere un servizio pubblico a dir poco discutibile.
Mentre era al Comune di Sulmona per partecipare ad un convegno sulla statua di Ovidio e organizzato dall'associazione 'Ares', è successo che la resistenza sulmonese, un centinaio inferociti per la decisione di chiusura del punto nascita dell'ospedale, ha circondato il palco della sala consiliare con fare molto minaccioso.
A nulla è valsa la spiegazione del governatore D'Alfonso che la decisione di chiusura dei quattro punti nascita abruzzesi (Penne, Atri, Ortona e appunto Sulmona) è stata adottata esclusivamente per aderire alle richieste avanzate dal Ministero della Salute per uscire dal commissariamento. neppure è bastata la promessa di trovare soluzioni alternative e di concordare con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Ranalli un piano di investimenti per Sulmona.
I manifestanti hanno continuato a fischiarlo, a battere le mani ad urlargli contro di tutto tanto da richiedere l'interveno delle forze dell'ordine che, in cordone, hanno permesso a D'Alfonso di abbandonare l'aula, salire sull'auto di servizio e scortarlo via dalla città di Ovidio.
Redazione Independent