“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Logo Pescara Città Dannunziana: silenzio, parla Luigi!
Finora era rimasto fondamentalmente in silenzio, senza esprimersi più di tanto sull'operato della giunta che lo ha sostituito. Ma ora Mascia è tornato
CHI SI RISENTE. Finora era rimasto fondamentalmente in silenzio, senza esprimersi più di tanto sull'operato della giunta (e dell'amministrazione) che lo ha sostituito. Ma ora l'ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha deciso di farsi sentire, intervenendo su una questione che - magari indirettamente - sta riguardando anche lui: la cancellazione del logo istituzionale "Pescara Città Dannunziana", voluto e istituito proprio dal suo governo cittadino.
L'OPINIONE DI LUIGI. A proposito delle spiegazioni fornite l'altro giorno da Marco Alessandrini in Consiglio Comunale, Mascia ritiene che "non è stata fatta chiarezza sulla legittimità degli atti (una disposizione verbale del Sindaco non può elidere gli effetti di un atto collegiale quale una delibera di Giunta) e, in particolare, sulle motivazioni che hanno indotto l' Amministrazione a censurare l'immagine del Vate. Mi preme sottolineare che mai, dico mai, nei cinque anni in cui ho avuto l'onore di guidare la mia Pescara, è stata rimossa anche una sola delle costose mattonelle recanti lo slogan "Pescara Città Vicina". Aggiungo, per fare chiarezza rispetto alle cortine fumogene del centrosinistra, che il logo dannunziano affiancava semplicemente quello storico-istituzionale, di certo non sostituendolo... Mi auguro che la furia iconoclasta si plachi per un po', lasciando il posto a qualche iniziativa per Pescara che questo Sindaco e la sua Giunta tardano ad assumere. E siamo a due mesi dall'8 giugno!". Come a dire: se il buongiorno si vede dal mattino...
Nicola Chiavetta