“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Litorale Pescara: Zagat, "Nessun rischio di cementificazione"
Il sindaco Alessandrini rassicura tutti sugli imminenti bungalow che dovrebbero sorgere sulla spiaggia. Ma c'è davvero da stare tranquilli?
LE CERTEZZE DI ZAGAT. “Il rischio di cementificazione del litorale di Pescara non esiste”. Lo ha garantito, questa mattina in un’apposita conferenza stampa, il sindaco Marco Alessandrini. C’è da credergli? La posizione del presidente di Federalberghi Pescara, Emilio Schirato, è abbastanza chiara in merito: “Diciamo no ai bungalow sulla spiaggia previsti dal Piano del Demanio Marittimo del Comune di Pescara perché rischieremmo di avere oltre 150 camere in più e oggi, prevedere ulteriore ricettività nella nostra città, significa condannare a morte le strutture alberghiere”.
IL PIANO DEMANIALE MARITTIMO. L’incontro odierno con i giornalisti era stato voluto da Zagat proprio per fare il punto della situazione sul Piano Demaniale Marittimo che Palazzo di Città si appresta a varare e che, secondo le accuse degli ambientalisti, prevedrebbe un aumento spropositato delle cubature, a tutto svantaggio della vista mare (già attualmente precaria) e di chi intende la spiaggia come bene comune appartenente a tutti i cittadini.
LA MANIFESTAZIONE E FEDERALBERGHI. E mentre il 15 febbraio si terrà a Pescara, presso l’ex sede della Circoscrizione Castellammare (in viale Bovio-Bowie), una manifestazione di protesta-confronto alla quale è stato invitato anche il governatore D’Alfonso, Federalberghi spiega: “A Pescara ci sono 20 alberghi che sviluppano circa 1.800 posti letto con un tasso di occupazione delle camere che è passato dal 75% del 2007 al 45% degli ultimi due anni; un dato in picchiata dovuto al crollo della clientela business che non è stata sostituita da nuove presenze più prettamente turistiche che possono essere attratte solo da eventi di rilievo. Con queste percentuali di occupazione delle camere siamo già sul filo del rasoio e non ci sono margini per l’immissione di nuova ricettività visto che gli alberghi faticano a chiudere i bilanci in considerazione degli elevati costi fissi che gravano per legge sulle nostre strutture. Al contempo, in questi anni sono nati circa cento B&B nella città di Pescara per uno sviluppo di oltre 400 posti letto che rappresentano una “concorrenza sleale” nei nostri confronti, non dovendo rispettare le tante normative obbligatorie sulla ricettività ufficiale”.
MA ANCHE NO. In un tale contesto, aggiungere ulteriore ricettività consentendo i bungalow sulle spiagge vorrebbe dire che il Comune di Pescara intende condannare alla chiusura gli alberghi pescaresi, mettendo a rischio 500 posti di lavoro fra occupati diretti e indotto, e rinunciando ai circa 500.000 euro di gettito fiscale che il comparto ogni anno versa per i tributi comunali (IMU, TARI, COSAP, imposte per le insegne). Questo è ciò che sostengono Schirato e soci, e ci sembra più che condivisibile. La nostra posizione, invece, la conoscete bene: mai tradire i Delfini, e quindi evitare di aggiungere altre inutili colate di cemento a una spiaggia che è già sufficientemente martoriata e penalizzata di suo. Riusciremo a fare questo sforzo?
Giulio Bertocciani