“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Le procedure d'infrazione UE costringono l'Abruzzo alla bonifica di 40 discariche
La Regione, attraverso fondi propri e quelli dello Stato, ha deciso di stanziare 40 milioni per liberare l'ambiente dai rifiuti sepolti anche da decenni
ABRUZZO, LE PROCEDURE D'INFRAZIONE COSTRNGONO L'ABRUZZO ALLA BONIFICA. Novità in vista per l'ambiente e l'ecosistema abruzzese. A spingere nell'ottica della conservazione e della tutela del nostro territorio uno stanziamento di fondi per circa 43 milioni di euro destinati ad interventi di bonifica di 40 siti abruzzesi, che in passato ospitavano discariche e oggi oggetto di due distinte procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. La prima procedura di infrazione (che ha già prodotto una sanzione di 10 milioni allo Stato italiano, che a sua volta ha avviato una procedura di rivalsa nei confronti della Regione, attualmente sospesa) riguarda 25 ex discariche, per le quali sono stati stanziati 24 milioni e mezzo di euro. Gli interventi di bonifica si sono già conclusi in 15 siti, in altri 4 sono in fase finale, mentre in 6 casi sono ancora in corso. La seconda procedura di infrazione, invece, fa riferimento agli interventi ‘post chiusura’ di 15 impianti, 12 pubblici e 3 privati. A disposizione ci sono 18 milioni e mezzo di euro (di cui 12 milioni dal Masterplan), che saranno assegnati ai Comuni, cui spetterà bandire e gestire gli appalti, oltre a seguire gli interventi. Nel frattempo è in dirittura d’arrivo anche il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti (a sua volta oggetto di una terza procedura d’infrazione dell’Ue, in quanto doveva essere approvato entro la fine del 2013), che si basa sul concetto di ‘economia circolare’ per ridurre in maniera massiccia il volume dei rifiuti conferiti in discarica. “Contiamo – ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Mario Mazzocca, che stamattina a Pescara ha tenuto una conferenza insieme al direttore del dipartimento opere pubbliche Emidio Primavera e al dirigente del servizio rifiuti Franco Gerardini – di portare il provvedimento all’esame del consiglio regionale entro il mese prossimo. L’obiettivo che ci poniamo è ambizioso: arrivare nel 2030 a una percentuale del 5 per cento di rifiuti da smaltire in discarica”. Mazzocca ha anche ribadito il ‘no’ della Regione alla realizzazione di un termovalorizzatore in Abruzzo. “Con la conclusione dell’iter di approvazione del nuovo piano – ha aggiunto – che ha visto una condivisione dei contenuti con i portatori di interesse di tutti i territori, questo nostro orientamento ha oggi basi ancora più solide, tanto che nei prossimi giorni verrà formalizzata una delibera di giunta con cui si chiede al governo nazionale la modifica del decreto che ipotizza la presenza di un inceneritore nella nostra regione”.
Redazione Independent