“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Le opere di Frisco Ciancabilla su "In Ideas" (Abruzzo In.)
Abbiamo incontrato l'artista pescarese accusato di un delitto infame per il quale ha sempre rivendicato la sua totale estraneità. Scopriamo i suoi ultimi lavori
L'OPERA E LA VITA DI FRISCO CIANCABILLA. Abbiamo incontrato Francesco Ciancabilla, in arte Frisco, artista pescarese di origini campane-pugliesi-emiliane, classe '1959.
Ciancabilla comincia a dipingere nel 1980 ‘imbrattando’ fotografie, fotocopie, muri e tele e riscuotendo immediato successo di pubblico e di critica. Vicino per sensibilità ai primissimi graffitisti newyorkesi, ancora sconosciuti in Europa, preferisce gli spray ma con una tecnica che anticipa di 20 anni l’uso degli stencil: nel suo caso, l’uso di mascherine non è propedeutico alla riproducibilità seriale delle opere, poiché per creare le sue immagini usa nastro gommato, non riutilizzabile una volta completato il lavoro.
Nel 1983 la terribile vicenda umana. Viene indiziato di un infamante delitto per il quale ha sempre rivendicato la sua totale estraneità: tre anni dopo si vedrà costretto a lasciare l’Italia e inizia una lunga latitanza che lo porterà dapprima in Brasile, poi in Argentina e infine in Spagna. I primi anni continua a dipingere, poi fa esperienze come grafico editoriale, fotografo, manager di gruppi musicali, barman, insegnante d’italiano. Rientrerà in Italia nel 2011 per riprendere a dipingere.
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