“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Le nazioni "buone" e "cattive" per le donne
Nella classifica stilata da Peace and Security di Oslo, con la collaborazione di alcune organizzazioni umanitarie, a sorpresa mancano l'Italia e gli Stati Uniti
LE NAZIONI "BUONE" E "CATTIVE" PER LE DONNE. Finalmente una indagine seria e documentata, organizzata dall'Institute Peace and Security di Oslo, con l'appoggio delle Nazioni Unite ed altre organizzazioni umanitarie. L'idea, in sostanza, era di stabilire le nazioni "best" (migliori) e le nazioni "worst" (peggiori) per le donne. Per giungere a una conclusione "chiara ed onesta", gli studi si sono basati su tre punti essenziali: Inserimento delle donne nelle decisioni prese nella vita. Giustizia nelle leggi e uguaglianza tra uomini e donne. Sicurezza in famiglia, nelle comunita' e nella societa'. Argomenti decisamente validi, che hanno, dopo due anni di studi, portato alla attesa lista di nazioni "buone" e "cattive". Meraviglia l'assenza dall'elenco di Italia e Stati Uniti, e forse l'Istituto di Oslo dovrebbe spiegare il motivo. Quali potrebbero essere i motivi?
L'organizzazione ha tenuto a rendere chiaro un punto: molti saranno sorpresi dai risultati dell'indagine. Nessuno ama sentir dire che la sua nazione "se ne frega delle donne", tuttavia i dati, i fatti ricercati e scoperti non ammettono lamentele: un bel pezzo di mondo non apprezza la presenza delle donne. Chissa' se le cose cambieranno,prima o poi.
Benny Manocchia