“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Le elezioni regionali sarde anticipano il voto in Abruzzo
La vittoria della pentastellata Alessandra Todde sostenuta da tutto il centrosinistra unito getta un’ombra sul risultato, dato quasi per scontato fino ad un mese fa
A giudicare dall’importanza che queste elezioni regionali rivestono per tutti i leader politici si direbbe che dal risultato di queste elezioni amministrativedipendano non solo la composizione dei Consigli regionali, ma in qualche anche le sorti della coalizioneche sin'ora ha sostenuto graniticamente il governoMeloni che tanto si è spesa nelle regionali sarde e tanto si sta spendendo nelle altre consultazioni regionali a sostegno dei propri candidati. Queste elezioni rappresentando anche un banco di prova perverificare se il “campo Largo” del PD, M5S ed altri cespugli del centro sinistra sia un’alternativa valida alla coalizione di centro destra. C’è dunque un filo rossoche collega le elezioni regionali in Sardegna con quelle in Abruzzo del 10 marzo e successivamente con quelle della Basilicata, Piemonte e Umbria che dovrebbero tenersi l’8 e 9 giugno in concomitanza con il rinnovo del Consiglio europeo. Anche in Abruzzo come in Sardegna potrebbe prevalere il “campo largo”a sostegno di Luciano D’Amico, la coalizione formata da PD,M5S, Azione (Carlo Calenda) , Italia Viva (Matteo Renzi), Verdi, sinistre, civici e una parte dei centristi, sulla formazione di centro destra a sostegno del Governatore uscente Marco Marsilio. L’auspicio delle sinistre ed il timore delle destre è che dalle urne della nostra regione possa venir fuori lo stesso risultato del voto sardo. Quando ormai lo scrutinio finale di tutti i 1.844 seggi elettorali è stato completato, la candidata Alessandra Todde del “campo largo”, espressione del M5S, col 45,5% è prevalsa su Paolo Truzzu col 45,1%dei voti. Anzi considerando che in Abruzzo manca una lista di disturbo come quella di Paolo Truzzu che ha sottratto molti voti alla coalizione di centro sinistra, nella nostra regione il "campo largo" potrebbe ottenereconsensi anche maggiori. Dunque anche in Abruzzo,similmente al voto sardo, potrebbe accadere che, contrariamente alle previsioni dei sondaggi, il centro sinistra unito con D’amico Presidente, possa scalzare dal governo regionale il centro destra di Marco Marsilio. Evidentemente la lezione delle regionali del 2019 in Sardegna e in Abruzzo quando il PD ed il M5S si presentarono alle elezioni regionali divisi consegnando così la Regione alle destre, ha insegnato che solo uniti si può vincere.