“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Lavoratori sempre più soli
Palazzo Chigi porta a casa l'accordo sulla produttività senza la Cgil. Ecco la contrattazione di "secondo livello"
PRODUTTIVITA'. Sì DALLE PARTI SOCIALI (CGIL ESCLUSA). Abi, Ania, Confindustria, Lega cooperative, Rete imprese Italia, Cisl, Uil e Ugl (parti sociali) hanno sottoscritto l'accordo sulla produttività ad esclusione della Cgil, proposto dal Governo - team Premier Monti e Ministro Corrado Passera in parnership con le organizzazioni degli imprenditori (Confindustria) - , allo scopo di favorire la competitività della produzione italiana ed attrarre gli investitori stranieri. Non ha firmato la Cgil di Susanna Camusso che ha anche disertato l'invito alla presentazione alla stampa dei termini dell'accordo. «Si è persa un'occasione - ha commentato la "sceriffa" della Cgil - ancora una volta sono i lavoratori ad essere penalizzati». Nessun commento è arrivato dal leader del Movimento 5 Stelle sulla questione produttività.
LE REAZIONI DELLA POLITICA. Nichi Vendola da Pescara ha detto che «la colpa è di questa sinistra, per troppo a lungo assente, se oggi i lavoratori sono più soli». Bersani, forse troppo impegnati nella campagna elettorale, ha liquidato la questione con un secco «L'accordo di ieri sulla produttivita' rappresenta un passo, anche se e' necessario discutere ancora per raggiungere un'intesa piu' completa». Mentre il sindaco "rottamatore" Matteo Renzi ha puntato il dito contro il "nemico" Cgil, reo - a suo avviso - di preferire il segretario Pd nella corsa per le primarie. «Ho grande rispetto per la Cgil e per tutti i sindacati - ha dichiarato all'Adnkronos - ma non credo ad un potere di veto di uno di essi»
IL PUNTI SALIENTI DELL'ACCORDO. Le parti sociali hanno ottenuto: la detassazione del salario di produttività - per i redditi fino a 40.000 euro lordi - attraverso la determinazione di un’ imposta, sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali, al 10%; lo sgravio contributivo per incentivare la contrattazione collettiva di secondo livello fino al limite del 5% della retribuzione contrattuale percepita. Mentre gli imprenditori avranno maggiori possibilità di contrattazzione sul così detto "secondo Livello: e cioè sulla prestazione lavorativa degli operai, sugli orari e l'organizzazione del lavoro allo scopo di umentare la produttività "attraverso un migliore impiego dei fattori". Restano in piedi le norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori.
Redazione Independent