Lavoratori Lfoundry al Ministero: quale sarà il nostro futuro?

Non ci sono buone notizie per il destino dell’azienda marsicana. Intanto il 31 dicembre a casa 100 operai

Lavoratori Lfoundry al Ministero: quale sarà il nostro futuro?

Non ci sono buone notizie per il destino dell’azienda marsicana Lfoundry. L’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico richiesto dai sindacati non ha prodotto alcunché e intanto sono già stati comunicati i licenziamenti di cento operai assunti con contratto di somministrazione. A margine dell'incontro queste le dichiarazioni del Senatore del Partito Democratico Michele Fina: "Avevamo chiesto con determinazione un incontro sul futuro di LFoundry che
si è tenuto finalmente oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo hanno chiesto le lavoratrici e i lavoratori e le forze sindacali; io e il Consigliere regionale Pietrucci abbiamo unito la nostra voce alla loro. I fatti dimostrano che avevamo ragione. L’azienda ha illustrato un piano di transizione e di passaggio molto articolato e complesso. La notizia è che dal primo Gennaio più di 100 persone saranno lasciate a casa, cioè tutti coloro che sono in somministrazione; si tratta di lavoratrici e lavoratoria tempo indeterminato in tutto simili ai loro colleghi, assunti da decenni. Questa riduzione si aggiungerebbe alle 200 persone in meno degli ultimi anni. Quindi da una parte ci si propone un progetto che dichiara di voler garantire il presidio industriale ma dall’altra si chiedono sacrifici, riduzione del costo del lavoro, taglio dei salari, esternalizzazione di alcuni servizi IT e ingenti risorse pubbliche. È del tutto evidente che la transizione non può che essere rispettosa del territorio e delle persone, soprattutto di un’azienda che fa notevoli utili. Nessuno può e deve essere lasciato indietro. In questo preoccupante quadro appare chiara la mancanza di strategia da parte del Governo: al di là della personale cortesia dellaSottosegretaria Bergamotto, non c’è una politica industriale che consenta al nostro paese di competere nei settori a più alto tasso di innovazione. I problemi vengono attesi, osservati o al massimo inseguiti. Insisteremo nel chiedere confronto e chiarezza"