“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Lady Coumadin e figlio condannati in primo grado per tentato omicidio
La donna a 13 anni e 8 mesi, il giovane a 12 e 8 mesi. Secondo i giudici avevano organizzato un piano diabolico per uccidere un imprenditore spoltorese
PROCESSO COUMADIN: CONDANNE PER MADRE E FIGLIO. Cala il sipario, almeno per il primo grado di giudizio, sulla torbida vicenda che ha animato per anni le prime pagine dei giornali: il processo per il tentato omicidio dell’imprenditore spoltorese, Antonio Di Tommaso. ‘Lady Coumadin’ questo il nomignolo attribuito a Daniela Lo Russo, una 48enne originaria della Puglia, é stata condannata nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 novembre 2020, insieme al figlio Michele Gruosso per i capi di imputazione ascritti. Lei a 13 anni e 8 mesi, lui a 12 anni e 8 mesi. Pene durissima, come del resto sono state le richieste del pubblico ministero Rosangela Di Stefano. Il magistrato, che durante questo processo aveva subito delle minacce attraverso dei messaggi legati a dei finti attentati bombaroli (ma i cui autori tuttavia sono rimasti sconosciuti), aveva chiesto rispettivamente 17 e 13 anni. Il verdetto é stato letto dal presidente del collegio giudicante, Antonella Di Carlo, al termine della requisitoria e delle arringhe dei legali dei difensori dei quattro imputati.Secondo quanto emerso dal dibattimento madre e figlio avrebbero ordito un piano diabolico che prevedeva la somministrazione di dosi massicce di Coumadin, un potente farmaco che impedisce la coagulazione del sangue, con lo scopo di procurare alla vittima, marito della Lo Russo, una emorragia fatale. I due avrebbero anxhe organizzato anche un’aggressione a colpi di mazza da baseball, di notte, davanti all’abitazione di Santa Teresa dove vive l’imprenditore spoltorese, allo scopo di accelerarne la morte. Il pestaggio venne eseguito a luglio 2016 da un colombiano condannato a 1 anno e 7 mesi di reclusione, mentre la pena di 8 mesi é toccata al piemontese che aveva fatto mediatore. I legali dei protagonisti presenteranno ricorso in appello per ribadire quanto sostenuto nel processo e ridimensionare le proprie responsabilità: e cioè, la volontarietà delle lesioni e l’esclusione della tentativo di assassinio del Di Tommaso.
Redazione Independent