“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
La spiaggia naturista di Torino di Sangro è forse troppo piccola?
Soltanto 150 in località Lago Dragoni mentre la costa abruzzese è di 130 chilometri. L'Abruzzo ha legiferato in questa materia soltanto nel 2013
L'ABRUZZO ALLA PROVA DELLA SPIAGGIA NATURISTA DI TORINO DI SANGRO. Bisognerà attendere ancora qualche settimana per verificare se, dopo appena un anno, l'esperimento avviato da un piccolo comune della provincia di Chieti, Torino di Sangro, il primo e il solo in Abruzzo, che ha deciso di riservare uno spazio di appena 150 metri alla pratica del naturismo, sia stata una scelta giusta, magari da potenziare. La costa abruzzese si estende per circa 130 km e interessa tre delle quattro Province (Teramo, Pescara, Chieti) e la nicchia individuata da questo piccolo comune ha posto l'Abruzzo al pari di quelle regioni e quei territori capaci di intercettare segmenti importanti del turismo balneare legato appunto alla pratica del naturismo. L'Abruzzo è arrivato con molto ritardo a legiferare in questa materia. Solamente sul finire dell'estate del 2013 la Regione Abruzzo aveva deciso di mettere mano a una disciplina organica per la valorizzazione del turismo naturista quando fu avviata una proposta bipartisan promossa Riccardo Chiavaroli (Fi) ( ex radicale) ma sottoscritta anche da Acerbo (Rc), Costantini (Idv), D'Alessandro (Pd), Nasuti e Giuliante (Pdl) e una delle due donne che allora componevano l'Assemblea regionale,Marinella Sclocco (Pd) oggi assessore alle politiche sociali approdò in Aula e dopo un iter abbastanza veloce, tra non poche diffidenze e scetticismi dell'opinione pubblica, trovò il successo sperato.