“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La settimana di -40 ore di lavoro
Un ragionamento non proprio nuovo ma sostanzialmente chiaro: ridurre l'orario di lavoro. Ma come? Il costo delle merci aumenterebbe oppure macchine al posto dell'impiegato ..
LA SETTIMANA DI 40 ORE DI LAVORO. L'Inghilterra e la Cina hanno gia' deciso: la settimana di 40 ore di lavoro e' cosa del passato. In Francia stanno trattando in merito. Negli Stati Uniti, come amano fare nelle decisioni che interessano milioni di lavoratori, un sondaggio e' stato avviato dal Wall Street Journal. Sono stati interpellati oltre dieci mila tra operai, impiegati, segretarie. I managers erano fuori: quasi tutti i managers di questa nazione hanno da tempo dichiarato di lavorare molto piu' delle 40 ore prestabilite. Tuttavia hanno accettato questa situazione perche' convinti che "un dirigente deve impegnrsi piu' di tutti gli altri". Le risposte ottenute con il sondaggio del WSJ sono state varie ma sempre sullo stesso binario: il lavoro aumenta ma le paghe restano piatte; dobbiamo "lavorare piu' delle 40 perche' il costo della vita aumenta e gli assegni del datore di lavoro restano sempre quelli...". Quindi, meno ore, meno delle 40 tenendo presente che "un caffe' costava 30 centesimi mentre oggi e' un dollaro e mezzo". Per molti la realta' e' diversa: meno ore di lavoro in ufficio o officina, per dare la possibiita' alle madri di trascorrere piu' tempo con i loro piccoli. Gli uomini contano di ottenere semplici lavori extra dopo le classiche 40. L'altra faccia della medaglia mostra i volti cupi dei datori di lavoro. Per soddisfare le richieste dei meno-dei-quaranta, il prodotto - per ovvi motivi - costera' piu' del nomale, dell'odierno. Costo che "noi dovremo addossare agli acquirenti", dicono gli imprenditori. Insomma, sembra dire, un giro vizioso che porta sempre al rincaro del prodotto, che comunque dovra' affrontare anche cni pretende di lavorare di meno e guadagnare di piu. Un ragionamento non proprio nuovo ma sostanzialmente chiaro. Macchine che prendano il posto del lavoratore, dell'impiegato, urlano in America. Ma i lavoratori, gli impiegati perderanno i loro posti di lavoro, con conseguente richiesta di pagamento di disoccupazionde, qualcuno insiste. Per gli esperti una soluzione c'e. Ma, stranamente, per ora non la mettono in evidenza.
Benny Manocchia