“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La polveriera del Medio Oriente
Nuova pericolosa escalation nel conflitto millenario tra ebrei e palestinesi. Intanto in Iraq si fa sentire il nuovo Osama Bin Laden
OPERAZIONE BARRIERA PROTETTIVA. Accade sempre così, ogni qual volta le trattative di pace tra palestinesi ed ebrei sembrano approdare a risultati concreti, qualche evento le fa saltare innescando una nuova escalation del conflitto. Questa volta il pretesto per far scattare l'operazione "Barriera protettiva", è stato fornito dall'uccisione dei tre ragazzi israeliani rapiti e successivamente da quella del ragazzo palestinese bruciato vivo per mano di fondamentalisti ebrei. Le reazioni dell'ala dura di Hamas con lancio di razzi e del premier estremista Netanyahu, non si sono fatte attendere. Come sempre la comunità internazionale, per lo più schierata con i sionisti, sta assistendo impotente all'inasprirsi del conflitto limitandosi ad esprimere condanne generiche. Così il governo Renzi, che pur non esprimendosi chiaramente sul conflitto in corso, sembrerebbe propendere per Israele. Basta ricordare quanto Bersani nel 2012 ebbe a dire a proposito del rapporto Renzi-Israele, cioè che " su Israele e Palestina Renzi dice cose che neanche tutte le destre messe insieme..." Non a caso la comunità ebraica nelle primarie del PD si è schierata a favore dell'ex sidaco di Firenze e contro Bersani considerato un nemico di Israele. Non stupiscono perciò le parole del ministro degli esteri, Federica Mogherini, che ha affermato "E' inaccettabile la minaccia che Hamas pone alla sicurezza di Israele" aggiungendo poi quasi a voler mitigare la prima affermazione "bisogna tornare al cessate il fuoco". Sarebbe stato invece quanto meno opportuno condannare anche i raid aerei della stella di Davide che hanno provocato oltre 100 morti tra la popolazione civile, mentre i razzi partiti da Gaza non hanno provocato vittime dirette.
LA POLVERIERA DEL MEDIO ORIENTE E IL CALIFFATO DI AL BAGHDADI. Però rispetto alle due operazioni analoghe precedenti "Piombo fuso" del 2008 e quella denominata "Colonna di difesa" del 2012, quella attuale "barriera protettiva" avviene in contesto molto più delicato e pericoloso. In primo luogo la potenza offensiva di Hamas è enormemente cresciuta rispetto al 2008 e 2012: i razzi lanciati da Hamas, i famigerati M302, missili, dotati di una gittata di oltre 100 Km, per la prima volta sono arrivati a colpire Tel Aviv e a minacciare il sito nucleare israeliano di Dimona , per fortuna intercettati da "cupola d ferro" il sistema antimissile israeliano. In simili condizioni non c'è da stupirsi se il premier israeliano ordinerà all'esercito di invadere Gaza provocando una carneficina tra i civili palestinesi.
In secondo luogo perché tutta l'area del vicino oriente è diventata una polveriera: in Iraq il gruppo fondamentalista ISIS di Al Baghdadi ha conquistato una buona parte del territorio ed in Siria è in atto uno scontro micidiale con migliaia di morti tra fazioni avverse. E tutto questo senza considerare le contaminazioni jihaidiste in Afghanistan, Pakistan e in Africa settentrionale. Ci sono buone ragioni per credere che l'influenza di Al Baghdadi, il nuovo Osama Bin Laden autoproclamatosi califfo dello Stato Islamico, si estenda sempre più nei territori occupati da Israele radicalizzando il conflitto dalle conseguenze imprevedibili.
Clemente Manzo