“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La politica tutta tranne i 'grillini' vuole e sceglie Rita Bernardini
Consensi trasversali per il presidente dei Radicali Italiani che è in sciopero della fame. Martedì il Consiglio regionale decide sul Garante dei Detenuti
GARANTE DETENUTI ABRUZZO: RITA BERNARDINI RACCOGLIE CONSENSI. Martedì 27 ottobre il Consiglio regionale d'Abruzzo eleggerà il Garante dei Detenuti della Regione Abruzzo, una figura che dovrà occuparsi dei diritti delle persone private della libertà personale. Tra i 16 candidati, come è noto, c'è anche il segretario dei Radicali italiani Rita Bernardini, che sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro la carenza di organici carenza degli organici della magistratura di sorveglianza. In favore della candidatura lanciata da Teramo dalla lista Amnistia, Giustizia e Libertà, praticamente tutta la politica italiana, manca soltanto il premier Matteo Renzi ed il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo gli endorse ricevuti dal vice-presidente del CSM Giovanni Legnini e quello di Andrea Orlando, Ministro della Giustizia.
I GRILLINI D'ABRUZZO NON LA VOTANO. "Anche se le battaglie portate avanti dal segretario dei radicali sono condivisibili, Rita Bernardini è, e resta, ineleggibile come Garante dei detenuti. Le condanne riportate dalla Bernardini la rendono ineleggibile in un'ottica di legalità a cui questo Paese dovrebbe costantemente ambire. Le sentenze, anche se relative ad atti di disobbedienza civile finalizzati ad affermare valori di principio condivisibili, sono un fattore determinante da cui non si può prescindere". Lo affermano i Consiglieri regionali del M5S Abruzzo. "Non si tratta di un giudizio legato alla persona – affermano – la quale è stata sostenuta in alcune battaglie anche dal M5S, ma mera tutela del ruolo che la Bernardini andrebbe a ricoprire. Questo ruolo è anche finalizzato e ispirato alla rieducazione dei detenuti e ciò ci sembra inconciliabile con il presupposto di aver ignorato una legge vigente. Questo ci pare un controsenso insuperabile. Non possono ammettersi deroghe al rispetto della legge. Speriamo che Rita Bernardini comprenda la nostra posizione che non è certo contro di lei ma solo in favore del rispetto della legalità". Anche Luigi Di Maio aveva espresso un giudizio molto positivo sulla Bernardini ma le regole valgono per tutti, anche quando sono ingiuste come le condanne ricevute per le sue battaglie sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico e contro la Legge Fini – Giovanardi.
Redazione Independent