“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La mediacità dei Democrat
Quasi 6,5 milioni di italiani inchiodati sul "confronto" tra Bersani e Renzi. Ma domenica chi vincerà?
CONFRONTO ALL'AMERICANA ANTE-PRIMARIE. Oltre 6,5 milioni di telespettatori hanno assistito al dibattito televisivo tra Bersani e Renzi. Più che a un dibattito in senso stretto si è assistito ad un confronto, non solo sui contenuti, ma anche sulle modalità di comunicazione mediatica: insieme ai ragionamenti politici i due aspiranti premier hanno trasmesso al grande pubblico, i loro look, la loro mimica facciale e la loro gestualità.
BERSANI IN VANTAGGIO SU RENZI. Bersani, ha mostrato coraggio accettando il confrontato con Renzi in una sfida televisiva all'americana e da cui un pò a sorpresa è uscito praticamente indenne. Eppure, quel giovane di 36 anni dal viso pulito in camicia bianca e con le maniche rimboccate (forse sentiva caldo), era temibile e partiva avvantaggiato rispetto al 61enne Bersani in giacca e cravatta: Renzi bucava lo schermo e Bersani no. "Largo ai giovani" è stato il messaggio un pò subliminare arrivato al grande pubblico memore dalla massiccia campagna di Renzi sulla rottamazione dei vecchi politici del Partito Democratico come la Bindi, Veltroni e D'Alema.
LE BATTUTE DEI DEMOCRAT. Il confronto è stato tutt'altro che noioso anzi talvolta è stato infiorettato dai famosi proverbi di Bersani che hanno fatto la fortuna di Crozza come "è meglio un passerotto in mano che un tacchino sul tetto". Quando Bersani poi dice, per avvalorare la necessità del finanziamento pubblico ai partititi, inviso da Renzi" da Clistene a Pericle allora in quella culla della democrazia, decisero che in democrazia la politica pretendeva un sostegno pubblico", arriva immediata la replica di Renzi " ho tutto il rispetto per il Segretario ma passare da Pericle a Fiorito... E' un bel salto!
E LA MAGGIOLI? Un plauso va anche alla Maggioli che ha ben condotto il confronto riuscendo ad evitare le domande scabrose ai due concorrenti. Infatti si è guardata bene dal fare domande cattive. A Bersani avrebbe potuto chiedere del finaziamento di 98.000 ricevuto dai Riva, ed a Renzi quali sono i gruppi di potere che hanno finanziato la sua imponente campagna elettorale o della cena da Berlusconi. Oppure avrebbe potuto chiede a Bersani perché il PD el'alleato Vendola hanno mostrato tanta tolleranza verso l'ILVA. Avrebbe potuto ma non l'ha fatto. D'altra parte non c'è da meravigliarsi se la RAI, un servizio pubblico assoggettato al potere politico, evita di infastidire più di tanto i probabili vincitori delle prossime elezioni.
Clemente Manzo