“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La fabbrica dei partiti
Centrosinistra in marcia verso il Parlamento: nomi noti e qualche "sorpresina". Lo scoglio? Essere outsider
LA MARCIA VERSO IL PARLAMENTO. Mutatis mutandis. Nel 2008 l'Abruzzo elesse i suoi rappresentanti al Parlamento nella seguente maniera: cioè sette deputati al Senato e quattordici alla Camera. Nel 2013 accadrà la stessa cosa poichè le condizioni, leggasi pure "legge vergogna" (Porcellum), non sono cambiate affatto. Ragion per cui la domanda è: chi sarà chiamato/scelto a governare il Paese? A chi toccherà rappresentare l'Abruzzo, magari difenderlo anche, oltre che godere dei deliziosi privilegi riservati alla Casta? Ricordiamo che le liste, o meglio il "listino" bloccato, dovrà essere presentato prima del 14 gennaio poichè le elezioni politiche sono previste per il 24 febbraio e ieri Monti ha rassegnato le dimissioni. Allora andiamo ad analizziamo il quadro dei "papabili" abruzzesi. Ciò che appare, d'anblè, è che il centrosinistra, sia Pd che Sel, sia diventato più una "fabbrica dei partiti" che l'espressione della volontà popolare. Come mai diciamo questo? La maggior parte ha già un incarico o appartiene all'apparato. Zero outsider. Sono queste le primarie?
I NOMI IN AUGE PER IL SENATO. Al Senato della Repubblica il premio di maggioranza viene assegnato su base regionale: dunque, su sette senatori, quattro andranno alla coalizione. Tra questi ci sarà sicuramente l'ex Presidente del Senato. Franco Marini ha, infatti, chiesto una deroga alla segretaria del Partito Democratico che, manco a dirlo, ha obbedito e che dovrebbe essere inserito nel listino Bersani per ragioni di "opportunità politica" nella circoscrizione Abruzzo. Il secondo nome che ci viene in mente è quello del relatore della Legge di Stabilità, Giovanni Legnini. L'avvocato teatino, da otto anni in Senato, ha annunciato che parteciperà alle primarie del 25 novembre, e dove si scontrerà con l'avversario "scomodo" che è Camillo D'Alessandro. C'è sicuramente una grande chance anche per Daniela Santroni, numero due di Sinistra, Ecologia e Libertà. Il quarto nome della coalizione vincente uscirà quasi certamente dai Democrat ma non azzardiamo alcun nome al momento. Nell'opposizione puntano alla conferma sia il teramano Paolo Tancredi che il teatino Fabrizio Di Stefano, ecentemente approdato alla corrente degli ex Aenne (Larussa e Gasparri). L'ultima poltrona dovrebbe toccare al sindaco di Celano Filippo Piccone sempre che il Governatore d'Abruzzo, Gianni Chiodi, non decida di mollare la baracca.
IL COMPLESSO DISCORSO DELLA CAMERA. Qui il discorso è molto più complesso e la battaglia molto più feroce. Secondo il "Porcellum" il premio di maggioranza verrà assegnato su base nazionale. Ciò significa che il 55% dei seggi, su un totale di 630, sarà distribuito per l'Abruzzo in maggioranza e opposizione. Il numero di scranni diponibili è 14 scranni, ma la distribuzione dipenderà moltissimo dall'esito del voto. Ipotizzando la vittoria dell'alleanza Bersani/Vendola i nomi dei nuovi deputati sono diversi. Quasi sicuro dell'elezione è Gianni Melilla di Sel. Nel pescarese il duello è tra Gianluca Fusilli, sponsorizzato da Luciano D'Alfonso, ed il segretario provinciale Tony Castricone, sostenuto dall'hinternand (Renzetti/Di Matteo/D'Ambrosio). Ottime chance di bissare l'elezione del 2008 ce le ha anche il medico deputato Vittoria D'Incecco; per non parlare del 37enne Camillo D'Alessandro, capogruppo Pd in consiglio regionale. A L'Aquila il nome che circola è quello di Giovanni D'Amico, già vice-presidente del Consiglio regionale. Questi ultimi due hanno dovuto chiedere la deroga alla segreteria di partito per poter essere della competizione. A Teramo sarà uno tra l'ex assessore Tommaso Ginobile o Marco Verticelli oppure l'outsider Luciano Monticelli, sindaco di Pineto, a conquistare lo scranno romano. Tra le donne il nome forte è quello di Manola Di Pasquale mentre dal collegio di Chieti dovrebbe uscire il nome di Maria Amato di Vasto.
Marco Beef