Ferrante: “Elemosina per la legge sulla vita indipendente”

Mentre la Regione approva la legge per destinare contributi a pioggia non è ancora chiaro il destino di centinaia di domanda per aiutare persone in condizioni di grave disabilità

Ferrante: “Elemosina per la legge sulla vita indipendente”

“Mentre i consiglieri regionali elargiscono contributi ad personam per le associazioni “amiche” i disabili gravi rischiano di restare senza assistenza”. Inizia così la grave denuncia di Claudio Ferrante, attivista e responsabile dell’Ufficio Disabilità CGIL Abruzzo Molise. La nota prosegue sottolineando la tanta amarezza nell’apprendere dai mezzi di informazione che “mentre la regione elargisce milioni di euro ad personam e senza nessun bando pubblico per futili motivi, così finanziando associazioni “‘amiche”’ dei consiglieri regionali che si occupano di attività varie, dalla caccia al gioco delle bocce, dai parrucchieri alle bande musicali, dal calcio al baseball, centinaia di persone con ve disabilità  disabilità grave rischiano di dover rinunciare all’assistenza perché i consiglieri regionali preferiscono dirottare le risorse ottenute dalle tasse degli abruzzesi  sui contributi ad personam anziché aiutare le persone in difficoltà che avrebbero diritto all’assistenza in base ad una vigente legge regionale”. La Legge regionale sulla vita indipendente, approvata nel 2012, ritiene  fondamentale e strategico il diritto alla vita indipendente delle persone con disabilita' e pertanto, al fine di contrastare il ricorso all'istituzionalizzazione e la permanenza nel proprio ambiente di vita delle persone con grave disabilita', finanzia progetti di assistenza personale valutati dall'equipe multidisciplinare del Distretto sanitario competente per territorio. “Al momento - prosegue Ferrante - risulta che delle oltre 700 domande presentate per l’anno 2024 la Regione potrà finanziarne esclusivamente 74, escludendo dunque dal beneficio oltre 600 disabili gravi”. Dunque, si legge ancora, “si tratterebbe di uno schiaffo per centinaia di disabili abruzzesi e per le loro famiglie, nella considerazione che la maggioranza dei consiglieri regionali ritiene più utile finanziare la caccia, il circolo bocciofilo, l’associazione musicale, sportiva o culturale loro amica piuttosto che una legge regionale la quale, sulla base di requisiti oggettivi valutati dalle ASL, aiuta le persone con grave disabilità a vivere una vita più dignitosa”. L’articolo 13 dello Statuto regionale stabilisce che il Consiglio Regionale adempie ai compiti previsti dalla Costituzione della Repubblica e dunque devono attuarne l’articolo 3, che stabilisce che “...è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Così come le Istituzioni della della nostra Repubblica sono impegnate all’attuazione dell’articolo 19 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che riconosce l'uguale diritto di tutte le persone con disabilità di vivere in modo indipendente e ad essere incluse nella collettività, con la libertà di scegliere e controllare la propria vita. “Dobbiamo dire che anche nell’anno 2023 e nel 2022 il finanziamento iniziale del fondo per la vita indipendente era stato insufficiente a soddisfare tutte le richieste ma l’intervento della CGIL prima e quello dell’assessore Quaresimale e del Presidente Marsilio poi, hanno consentito di finanziare tutti i  progetti di vita indipendente presentati, per un importo di euro 3,5 milioni di euro nel 2022 e di ben 4,5 milioni di euro nel 2023. Tra l’altro nel 2023 gli interventi da finanziare erano circa 500 mentre nel 2024 sono saliti a 700, per cui sarebbe necessario un finanziamento ancora maggiore”, prosegue Ferrante che insieme a Carmine Ranieri,  che e‘ il Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise, vogliono augurarsi che “anche nel 2024 saranno reperite le risorse per finanziare la vita indipendente, se così non  fosse non avremmo remore a protestare insieme ai disabili ed alle loro famiglie dinanzi alle sedi del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale per rivendicare il diritto alla dignità e ad una vita più serena per le persone affette da disabilità”.