“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La demenza senza limiti arriva dal social network
Su facebook sta circolando una foto di pessimo gusto: priva di rispetto per chi ha perso lavoro, casa ed anche affetti
SU FACEBOOK LA FOTO ORRIBILE DELL'ABRUZZO ALLUVIONATO. Esiste una sola parola per commentare la foto che sta circolando sul celebre "faccialibro" da lunedì sera. Ed è questa: pietà, pietà e ancora PIETA'! Per coloro che l'hanno realizzata. Per coloro che l'hanno pensata. Pietà per coloro che l'hanno condivisa. Pietà per i "mi piace" e, soprattutto, per coloro che l'hanno commentata favorevolmente.
All'orrore, questa ne è la prova, non c'è limite. Ma come si fa a gioire o scherzare sulle tragedie altrui? Come si può non provare un minimo di rispetto verso le migliaia di famiglie sfollate? Verso gli imprenditori che, in un momento difficilissimo, hanno perso le proprie attività? Ma soprattutto verso la famiglia della povera vittima morta annegata in quel sottopassaggio a Fontanelle? E se fosse stata vostra madre a perdere la vita in quel modo tremendo?
Tutto questo è vergognoso e , oltre che imbarazzante, meritevo di essere perseguito penalmente.
Per fortuna - va detto - nella città di Chieti (luogo da cui verosimilmente è partita la disgustosa "offensiva mediatica" contro la Pescara alluvionata) la maggioranza delle persone non la pensa così. Anzi, sono stati in moltissimi a censurare l'autore di questa schifezza tutt'altro che ironica.
Se fossi un magistrato, la polizia postale o addirittura il prefetto del capoluogo teatino, chiederei di aprire un'inchiesta contro l'autore che ha avviato questo schifo "campanilista".
Comportamenti antisociali di questo genere devono essere puniti esattamente come si fa con l'omofobia, il femminicidio ed il razzismo. Ecco.
Il (sub)direttore