“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La bella amicizia tra Luciano e gli emiliani Graziano e Mauro
Ieri a Pescara c'era il braccio destro del premier Renzi, Graziano Del Rio, che ha presentato il suo libro 'Cambiando l'Italia' al cinema Sant'Andrea
AL SANT'ANDREA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GRAZIANO DEL RIO. Quando c'è da ricervere un super-ospite, uno per intenderci di prima fascia, come ad esempio il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, emiliano di Reggio Emilia, lo schema offerto dalla politica abruzzese è sempre lo stesso: i governatori fanno gli onori di casa, salamelecchi, gli spiritosi, i tecnici e chiedeno anche qualcosina per la loro terra (e forse anche per se stessi), mentre il moderatore, che di solito è il direttore del principale quotidiano abruzzese, modera-dibatte-domanda-contrasta-fiancheggia. Cioè esattamente quello che è andato in scena, ieri pomeriggio, in occasione della presentazione di 'Cambiando l’Italia. Rinnovare la politica, ritrovare la fiducia'.
Luciano D'Alfonso ha parlato del libro dell'ex sottosegretario al governo renzista e del rinnovamento delle riforme in termini entusiastici. “Finora - dice - c’è stata una condizione di invalidità civile della politica, c’è stata rottura tra attività programmatoria e risultati raggiunti: ora bisogna recuperare realizzatività e istituzionalità, mettendo in campo decisioni che implicano cose". Ma adesso c'è la novità dell’ingresso in campo degli "anomali come Renzi, che rifiutano l’abito talare e i salotti, ed è questa l’energia aggiunta che hanno portato”. E lì giù con un tripudio di applausi da parte della platea dalfonsista convinta e anche un pochino scodinzolante.
Mentre il trittico dibatteva e si gasava di cotante analisi fuori dal cinema teatro Sant'Andrea c'erano anche i sindacati della CGIL, quelli che una volta davvero facevano paura al potere per la capacità di contrasto alle decisioni ingiuste e per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori. Oggi, come è noto, la loro forza si è decisamente attenuata, anche se le ragioni della protesta erano sacrosante come la chiusura dei punti nascite di Sulmona, Atri, Penne e Ortona, decisa dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e che consentirà all'Abruzzo di uscire dall'atavico commissariamento.
L'ex sindaco di Reggio Emilia Graziano Del Rio è intervenuto sulla questione prendendola alla larga. "C'è un momento - ha detto il Ministro - in cui gli interessi del singolo confliggono con quelli della collettività, ma bisogna diffidare del politico che vi dà ragione perché mira a prendere il vostro voto, mentre va ascoltato chi guarda al futuro e alla necessità di far nascere bambini in piena sicurezza. Compito della politica - ha proseguito - è semplificare la vita della gente. Negli ultimi venti anni la politica si è occupata di sè e non dei problemi della collettività. Per questo la gente non va più a votare. Nel mio libro spiego che la politica è tale solo quando sta in contatto con le persone”. Del Rio ha concluso la missione pescarese con un analisi di bilancio e la visione della nuova politica di sinistra nel contesto dell'Italia di Renzi. “Un governo di centrosinistra - ha concluso - deve puntare innanzitutto alla piena occupazione, perché il lavoro è più del fare un mestiere: significa sentire la propria collocazione nel mondo. Per questo abbiamo puntato alla trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato, perché così aiutiamo a programmare vite che nella precarietà resterebbero bloccate. L’Italia possiede grandi potenzialità ma ha bisogno di essere trascinata fuori dalle secche. Gli 80 euro hanno funzionato fino a un certo punto perché la gente ha paura e ha messo quei soldi in banca, senza far ripartire l’economia. Ma io dico: non rinunciate ai vostri sogni, osate”.
Insomma, che c'entra con la chiusura delle sale parto?
Redazione Independent