“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La battaglia di Silvia
Questa mattina si è tenuta a Lanciano una conferenza stampa di solidarietà alla Ferrante. Presenti i sindaci Scaricaciottoli, Pupillo e D’Angelo
NON LA LASCIANO SOLA. Non fatevi ingannare dal titolo. In realtà quella di Silvia Ferrante non è una battaglia solitaria, dal momento che è stato lanciato anche un apposito hashtag: #iostoconsilvia. L’oggetto del contendere è il fatto che questa mamma attivista di Paglieta, in relazione al costruendo elettrodotto Villanova-Gissi, è stata citata da Terna per 16 milioni di euro con 24 denunce che si riferiscono alle immissioni sui terreni in cui è previsto il passaggio aereo dei cavi. Immissioni alle quali la Ferrante era presente per protestare.
LA CONFERENZA STAMPA. Questa mattina si è tenuta a Lanciano una conferenza stampa con i sindaci di Paglieta (Nicola Scaricaciottoli), Lanciano (Mario Pupillo) e Castelfrentano (Gabriele D’Angelo). In realtà, più che di un “semplice” incontro con i giornalisti si è capito subito che si trattava di una grande assemblea pubblica organizzata per manifestare solidarietà a Silvia. “Non ti lasceremo sola, lotteremo fino in fondo per la nostra dignità”, è stato il leit motiv della giornata. Tra il pubblico c’erano Antonella La Morgia, presidente del Cast – Comitato Ambiente Salute e Territorio, il vicesindaco di Lanciano Pino Valente e noti ambientalisti come Augusto De Sanctis (Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua) e Alessandro Lanci (Nuovo Senso Civico). Tutte persone, insomma, che stanno combattendo da tempo contro questa opera.
“Sono una cittadina come tante altre – ha spiegato Silvia Ferrante – una cittadina attiva che si è interessata a ciò che stava accadendo. Ho voluto difendere mio figlio di cinque anni per non dover vivere sotto l’ombra di un pilone dell’alta tensione che sta a 80 metri di distanza da casa mia”.
L'AUTOGOAL DI TERNA. Il sindaco Scaricaciottoli ha invece posto l’accento sull’autogoal che Terna si starebbe facendo: “La società a questo punto dovrebbe rendersi conto dell’immagine di sé che sta proponendo in questo territorio, un territorio che contrasta tale progetto. Nonostante ciò, Terna mette altra carne sul fuoco. Non credo che questa sia al momento la soluzione più corretta”. Silvia non possiede alcun terreno, ma è comunque scesa in campo al fianco dei proprietari perché ha una convinzione: “Non posso vivere tranquilla e far finta che vada tutto bene”. La donna ha parlato altresì del “principio di precauzione” relativo alla distanza minima che dovrebbe essere osservata tra le case e i piloni; un principio che, ha ricordato Ferrante, è stato evidenziato anche “da organi di grande importanza”.
Giuseppe Marfisi