“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Sixty verso il crack
Produzione al minimo e ferie forzate. Il Tribunale non ha ancora deciso se aprire la procedura fallimentare
CRISI INDUSTRIALE SIXTY. PAURA PER I 390 OPERAI. C'è attesa e molta preoccupazione intorno alla vicenda della Sixty Spa, 390 lavoratori, alle prese con una profondissima crisi industriale. La prodizione è, infatti, quasi ferma ed i lavoratori sono stati costretti alle ferie forzate. Il gruppo Crescent Hyde Park, con sede alle Isole Cayman ha disertato più volte i vertici al Ministero dello Sviluppo economico. Addirittura, in una circostanza, l'amministratore delegato della società si sarebbe rifiutato di rivelare i nomi dei proprietari del fondo di investimento che ha rilevato lo stabilimento di Chieti Scalo per una cifra intorno ai 300 milioni di euro. Al momento le banche non avrebbero ricevuto garanzie circa la transazione tra il gruppo panamese-cinese con la vecchia proprietà. Così i documenti sono finiti in tribunale per le decisioni del caso.
LA PALLA AL TRIBUNALE. Presso il tribunale di Chieti sono state inviate tutte le carte relative alla transazione ed all'esposizione debitoria con le banche. Ora la decisione è quella di decidere se avviare la procedura di Amministrazione controllata ovvero quella, ben peggiore, di dichiarare il fallimento della società. Un "caso", quello dell'azienda di moda, che prima o poi sarebbe esploso evidenziando tutti i suoi aspetti più drammatici. Manca il lavoro. Come per Villa Pini o la Ex Golden Lady e tante altre realtà del territorio teatino.
Marco Beef