“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Sixty in mano a... chi?
Salta l'incontro presso il Ministero dello Sviluppo. Entro Natale la decisione del Tribunale fallimentare di Chieti
VERTENZA SIXTY. ANCORA UN RINVIO. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, rende noto che la riunione già convocata per il giorno 12 novembre 2012, alle ore 15.00, a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico/Struttura Crisi di Impresa, avente ad oggetto la Vertenza dell’Azienda Sixty di Chieti, così come comunicato dal Ministero dello Sviluppo Economico è stata rinviata “per permettere necessari approfondimenti”. «Dobbiamo purtroppo prendere atto del rinvio dell’incontro avente ad oggetto la Vertenza Sixty - ha dichiarato il Sindaco Di Primio – ma mi auguro che ciò non voglia significare un ulteriore allontanamento dell’Azienda da una soluzione che veda tutelati i lavoratori. L’auspicio è che il tempo richiesto in più dal Ministero per i necessari approfondimenti sia utile a trovare una adeguata e positiva soluzione alla Vertenza Sixty». In ballo ci sono quasi 400 posti di lavoro, oltre l'indotto: lavandarie e laboratori tessili della provincia di Chieti.
LO SPETTRO DE FALLIMENTO. Il tribunale fallimentare di Chieti ha chiesto tempo sino a Natale per decidere delle sorti del Gruppo Sixty Spa fortemente indebitato con banche è fornitori vari per una cifra intorno ai 250 milioni di euro. Fallimento o concordato preventivo? L'operazione di cessione delle quote della società al fondo pan-asiatico Crescent Hyde Park, con sede alle Isole Cayman, non ha prodotto, finora, l'auspicata soluzione della vertenza ed il conseguente rilancio del marchio. L'intenzione della nuova proprietà è chiara: ripartire con una new company in cui impiegare non più di 50 unità lavorative e, forse, anche abbandonare lo stabilimento di Chieti Scalo in favore di uno meno importante.
Redazione Independent