“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Realpolitik e l'incredibile vicenda balneabilità acque marine pescaresi
Si arricchisce di nuovi capitoli la saga del mare inquinato. Arta denuncia Confcommercio mentre il vice-sindaco Del Vecchio dà nuovi spunti sulla gestione dell'emergenza
QUESTIONE BALNEABILITA', L'ARTA DENNCIA CONFCOMMERCIO DEI 'SOSPETTI'. "Dopo l'ennesimo attacco mediatico ad opera della Confcommercio, la cui Giunta Esecutiva ha criticato l'operato dell'Arta Abruzzo sulla questione balneazione per inadempienze che non le appartengono, la Direzione dell'Agenzia ha incaricato uno dei suoi avvocati di valutare le opportune azioni legali da intraprendere a tutela dell'immagine dell'ente e della professionalità dei propri tecnici". Questa la nota dell'ufficio stampa dell'Agenza Regionale Tutela Ambientale in seguito alle evidenti polemiche che riguardano la questione della balneabilità delle acque marine intorno all'alveo del fiume Pescara, una vicenda che si arricchisce ogni giorno di nuovi e sconvolgenti particolari.
Proprio ieri le dichiarazione di Enzo Del Vecchio avevano fatto molto discutere - ed anche un po' sorridere - perchè, contattato da Rete8, il vice-sindaco della Città di Pescara aveva ammesso che il mare era inquinato da maggio ma che i divieti c'erano. "Noi i divieti li avevamo messi - si legge sulla pagina di Rete8 - se qualcuno materialmente li ha tolti, non è certo colpa dell’amministrazione comunale”.
Insomma la storia di questa incredibile vicenda continua ad arricchirsi di nuovi inquietanti particolari come nella migliore tradizione della realpolitik nostrana (e italiana).
E' chiaro, ovviamente, che il danno recato all'industria del turismo pescarese avrà delle ripercussioni soprattutto dal prossimo anno, ma anche come si è già potuto osservare durante questa torrida estate abruzzese. Moltissimi cittadini, più che turisti (quelli sono sempre pochi), hanno preferito trascorrere le giornate del week end dove l'acqua del mare era pulità: in località, ad esempio, come San Vito Chietino o la Torre di Cerrano a pochi chilometri da Pescara.
Adesso servirebbe sostituire le polemiche con un piano d'azione efficace per pulire il fiume Pescara e controllare i depuratori delle aziende che sversano i propri rifiuti nelle acque dolci che poi finiscono in mare. Non ci si può svegliare ad agosto e dire che il mare è sporco perchè il mare è il nostro petrolio: non dimentichiamocelo.
Redazione Independent