“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Nuova Carichieti si rilancia sul mercato del credito con un plafond da 100 milioni
La banca abruzzese più chiacchierata dopo il salvataggio da parte del Governo prova a risollevare la testa. Ma Codacons e lavoratori fallimento Villa Pini non si fidano
LA NUOVA CARICHIETI SI RILANCIA SUL MERCATO DEL CREDITO CON UN PLAFOND DA 100MILIONI. La Nuova Carichieti ha annunciato il lancio, dal 1/o gennaio 2016, di due plafond di 50 milioni ciascuno: uno per il settore agricoltura, l'altro di finanziamenti a tasso agevolato per artigiani, commercianti e piccole imprese. I due plafond sono stati illustrati ai dirigenti di 10 cooperative di garanzia abruzzesi. L'operazione arriva dopo il 'salvataggio' e vuole ribadire il legame fra banca e territorio. Erano presenti l'ad Salvatore Immordino e il direttore commerciale Giovanni Zacconi.
CODACONS E LAVORATORI VILLA PINI ATTACCANO. Come è noto il Codacons non ha gradito il Decreto Salva Banche che ha penalizzato i titolari di obbligazioni della vecchia Carichieti e che hanno visto azzerato il valore nominale dei titoli da loro acquistati. Una posizione diversa, ma ugualmente contraria alla banca teatina, è quella espressa dai lavoratori del Fallimento del Gruppo Villa Pini i quali hanno scritto al curatore fallimentare di scongelare i 31milioni attualmente custoditi nell'istituto per trasferirli altrove.
QUALE FUTURO PER LA BANCA. Effettivamente intorno all'istituto bancario abruzzese non aleggia un clima favorevole, e non del tutto a torto vista come è stata gestita la banca in passato. Adesso il pericolo è che il consumatore arrabiato, quello che ha perso il suo investimento, possa convincere anche altri correntisti risparmiatori a chiudere i rapporti con Carichieti per trasferire i conti in altre banche. Questo pericolo, che è molto reale,potrebbe costare il posto di lavoro a molti dipendenti innocenti.
Redazione Independent