“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Forestale sequestra due discariche abusive nell'ortonese
C'era di tutto: elettrodomestici, materassi, vestiario, materiale proveniente da lavorazioni nel settore edilizio e, in località Ranchini, anche rifiuti pericolosi
2 DISCARICHE NELL'ORTONESE. Sequestrate dalla Forestale di Ortona due aree ubicate in comprensori prettamente agricoli nel territorio ortonese, in localita' Ranchini (circa 3.500 metri quadrati) e Vassarella (circa 1.000 metri quadrati), al confine con il Comune di Crecchio. Entrambe le zone, ricche di vigneti e uliveti, erano di fatto utilizzate come vere e proprie discariche abusive a cielo aperto, con rifiuti stratificati a causa di abbandoni ripetuti nel corso del tempo.
ECCO COSA HANNO TROVATO. C'era di tutto: elettrodomestici, materassi, vestiario, materiale proveniente da lavorazioni nel settore edilizio e, in localita' Ranchini, anche rifiuti pericolosi, quali contenitori di fitofarmaci, oli minerali e additivi. Questi ultimi, parzialmente celati dalla vegetazione piuttosto fitta, erano accatastati alla rinfusa, non catalogati ne' stoccati; il tutto in evidente inosservanza delle normative di settore che regolano il corretto smaltimento dei rifiuti.
DEGRADO E SALUTE. Significativo il degrado del bene ambiente, in zone verdi e adibite alla produzione di materia prima per generi alimentari. A cio' si aggiunga un potenziale rischio per la salute pubblica: i rifiuti, corrosi dall'azione degli agenti atmosferici, possono contaminare il suolo e le falde acquifere, danneggiando l'ecosistema circostante.
PROPRIETARI DENUNCIATI. I proprietari dei terreni sono stati denunciati e sono in corso indagini per individuare altri eventuali corresponsabili degli illeciti penali rilevati. La Forestale di Ortona quest'anno aveva gia' sottoposto a sequestro due discariche, una sempre in territorio ortonese, l'altra a Orsogna, dove era stato sequestrato anche un piazzale adibito alla gestione illecita dei rifiuti.
La sentinella ambientale