“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Filovia finisce in Procura
Il comitato V.I.A della Regione Abruzzo dovrà esaminare la relazione. Il Comitato "Strada Parco": «Progetto oblsoleto»
LA FILOVIA FINISCE IN PROCURA - La notizia che il comitato V.I.A. della Regione dovrà occuparsi finalmente del progetto della filovia non sorprende Maurizio Acerbo, storico oppositore del progetto da 30 milioni di euro, approvato dalla Giunta di Ottaviano Del Turco e considerato antico ed obsoleto. «Nel 2010 - ha spiegato il consigliere regionale - avevo presentato in qualità di consigliere di Rifondazione Comunista (a cui si aggiunse pochi giorni dopo un altro esposto sottoscritto da comitati e associazioni)un esposto alla Procura della Repubblica mettendo in evidenza una serie di profili perlomeno da approfindinre sul piano della leggittimità e della liceità». Dopodichè successe che la Procura aprì un fascicolo sui sei chilomentri lungo la strada Parco, da Montesilvano a Pescara, ed incaricò un consulente come Ctu.
ATTI ALLA REGIONE - Il tribunale di Pescara ha disposto, al termine degli accertamenti e delle indagini, la relazione del CTU e che il direttore la sottoporrà all'attenzione del Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo. «Avrei voluto richiedere la documentazione - ha spiegato Acerbo - ma il direttore Sorgi mi ha detto che non è possibile fornirmela per i vincoli di segretezza imposti dalla Procura sull'indagine in corso. Attendo con fiducia gli esiti dell'indagine certo di quanto abbiamo sostenuto fin dall'inizio: un'opera strategica come la filovia andava sottoposta a Valutazione d'Impatto Ambientale e il non averlo fatto è stata una scelta di gravità inaudita». Il progetto, infatti, non venne approvato dai consigli comunali di Montesilvano e Pescara, allora guidati da Enzo Cantagallo e Luciano D'Alfonso i quali, per non incontrare le ire dei residenti della Strada parco, preferirono non esprimersi in maniera chiara.
LA MULTA ED I LAVORI - La società londinese vincitrice dell'appalto ha più volte minacciato di ricorrere alle vie legali qualora il progesso non venisse portato a termine. In effetti, nel contratto d'appalto, è anche prevista una cospicua penalità in caso di inadempimento. Acerbo, insieme al comintato "Strada Parco" aveva richiesto la sospensione dei lavori proprio per discutere questi temi «ma ci scontrammo con il muro del centrodestra e del Presidente della GTM Michele Russo». Ora tocca alla Regione decidere: temiamo, tuttavia, che la strada intrapresa è di quelle senza via d'uscita. Marco Beffe