“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
La Festa dei Serpari anche a Pretoro
Domenica il Rito di San Domenico, protettore dal morso dei serpenti. C'è anche una gara riservata ai cacciatori di serpenti
LA FESTA DEI SERPARI ANCHE A PRETORO DOMENICA 12 MAGGIO. Per chi avesse perso l'antichissima Festa dei Serpari in onore di San Domenico da Sora, che si è a tenuta come ogni anno a Cocullo il primo maggio scorso, c'è la possibilità di rivivere il singolare evento a Pretoro in provincia di Chieti. Si potrà anche partecipare ad una singolare gara, quella dei serpari, al termine della quale saranno premiate le loro migliori performance. La gara è aperta a tutti residenti a Pretoro e non adulti e bambini. Per chi fosse interessato ecco il regolamento: saranno premiati i primi tre serpari con il serpente più lungo delle categorie serenella, biscia comune o scroscione, biscia d'acqua, sorgiarola. Sarà inoltre premiato il bambino più piccolo di Pretoro che da solo porterà un serpente. Sarà anche premiato il serparo che porterà il maggior numero di serpenti. Tutti i partecipanti riceveranno una medaglia ricordo. E' severamente vietato portare serpenti velenosi.
L'ORIGINE PAGANA DELLA FESTA RELIGIOSA. I riti del cristianesimo si sono spesso sovrapposti a quelli pagani preesistenti sostituendosi poi ad essi. In origine c'era la dea Angizia a proteggere le popolazioni dell'Abruzzo dal morso dei serpenti velenosi. Il rito di San Domenico, protettore dal morso dei serpenti, si è semplicemente sostituito a quello della dea pagana. Durante la manifestazione ci sarà anche la rappresentazione del "Lu Lope", nella quale il Santo ammansisce il lupo che aveva rapito un bimbo figlio di un boscaiolo. La festa a suo modo ha anche un valore educativo: chi vi parteciperà potrà, se lo vorrà, vincendo l'atavico ribrezzo verso i serpenti, prenderne qualcuno in mano e, accarezzandoli, si renderà conto che non sono poi così schifosi come molti pensano. Qualcuno, magari incontrandoli per strada, mentre l'attraversano, memori del rito di San Domenico, eviterà di schiacciare questi animali innocui all'uomo ed utili alle campagne.
Clemente Manzo