“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'outsider Blasioli è accerchiato. Di Pietrantonio medita l'addio
L'avvocato pescarese attacca i sondaggi del Pd e le "alleanze". Intano il capogruppo, deluso dal voto, si sfoga contro il partito
L'OUTSIDER ANTONIO E' ACCERCHIATO. Diciamocelo chiaramente: alle primarie di domenica erano in pochi a scommettere su un passaggio dell'ex assessore Antonio Blasioli al "livello successivo", cioè al ballottaggio con Marco Alessandrini. Come in un videogame, Blasioli può essere ritenuto in tutto e per tutto un outsider, il che - tradotto in parole povere - significa che rappresenta un elemento di disturbo all'interno del partito in cui milita, vale a dire il Pd. Lui lo sa bene, tant'è che su Facebook ha dichiarato: "Un sondaggio, tempo fa, mi disegnava come un outsider del Pd, poco conosciuto e poco amato. Evidentemente anche i sondaggisti sbagliano, a meno che io non sia riuscito a conquistare una tale fiducia in 10 giorni di campagna elettorale (e a quel punto Superman mi farebbe un baffo)". Blasioli ha poi aggiunto: "Per ora non posso far altro che andare avanti con speranza. Con la speranza che al ballottaggio, dove incontrerò lamico Marco Alessandrini, a vincere non siano le alleanze fra i big, ma il candidato migliore. Questo è ciò che auguro alla mia città". In realtà, come dimostreremo tra un attimo, Antonio è accerchiato.
QUELLE ALLEANZE "MALEDETTE". Gianni Teodoro, il più votato dopo Alessandrini e Blasioli, ha infatti deciso da che parte stare: Esprimo soddisfazione e gratitudine agli elettori che mi hanno confermato la loro fiducia, assicurando un importante consenso alla mia proposta di programma per il prossimo mandato di sindaco della città. I pescaresi ci hanno detto che vogliono Marco Alessandrini per il ruolo di sindaco, e mi pare che ora sia compito delle forze politiche e civiche che si oppongono al malgoverno della Giunta Mascia adoperarsi per assicurare a Marco la candidatura. Insieme agli amici che hanno portato avanti questa fase delle primarie, mi adopererò perché si arrivi a questo obiettivo, sia per rispettare lorientamento di chi ha votato, sia perché Alessandrini garantisce con la sua storia, il suo stile, le sue idee, le sue proposte il profilo migliore per larduo compito che dovrà affrontare il prossimo sindaco: ridare respiro a una città maltrattata da incuria e velleitarismo.
E MORENO? In sostanza, Blasioli è spacciato perchè il numero 3 ha già dato ai suoi elettori indicazione di voto. E d'altronde non c'è da stupirsi, visto che Teodoro vive da un po' un ritorno di fiamma con Luciano D'Alfonso, grande sponsor di Marco Alessandrini, che oltretutto è appoggiato da tutto il Partito Democratico pescarese, in quanto Blasioli è stato sostenuto solo da Giuliano Diodati. Pazienza, ma per Antonio questa resterà comunque una bella esperienza. Anche perchè c'è da dire che nel Pd alcuni consiglieri comunali stanno meditando di non ricandidarsi a Palazzo di Città qualora Alessandrini non dovesse essere il candidato sindaco; d'altronde, c'è sempre Big Luciano che corre come governatore, e che potrebbe perciò accogliere i transfughi tra le sue braccia... In tutto questo discorso, Moreno Di Pietrantonio sta a guardare e si lecca le ferite. Il capogruppo del Pd è il vero sconfitto di queste primarie: presentatosi sostanzialmente da solo, senza alcun appoggio interno al suo partito, ha raccolto un misero 12,46%. Poverino! Ma siamo certi che riuscirà presto a consolarsi.
Nicola Chiavetta