“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'omicidio di Marco Biagi
Il 19 marzo 2002 veniva assassinato a Bologna il giuslavorista da un commando delle Nuove Brigate Rosse
IL 19 MARZO 2002 MARCO BIAGI VENIVA ASSASSINATO. Marco Biagi era appena arrivato in bici davanti al portone di casa, quando fu assassinato con 6 colpi di pistola da un gruppo appartenente alle Nuove Brigate Rosse. La pistola utilizzata per l'agguato era la stessa usata per l'omicidio di Massimo D'Antona. Il prof. Biagi era un giuslavorista e su incarico del governo stava lavorando alla riforma del mercato del lavoro, invisa al gruppo dei nuovi brigatisti. Biagi, per un periodo ebbe una scorta che però
poi gli fu tolta. Il professore inutilmente ne aveva richiesto il ripristino in seguito alle minacce di morte ricevute.
PER SCAJOLA BIAGI ERA UN ROMPICOGLIONI. L'allora ministro dell'Interno Claudio Scajola, qualche mese dopo commentò così:" Marco Biagi era un rompicoglioni che voleva il rinnovo delcontratto di consulenza". La frase ingiuriosa pronunciata da Scajola e riportata dalla stampa, costò il posto al ministro. Scajola divenne poi famoso per un'altra frase pronunciata sull'acquisto della casa sul Colosseo pagata "da altri a sua insaputa". La persona che aveva pagato parte dell'appartamento, a sua insaputa, era il discusso imprenditore Diego Anemone, finito nei guai per gli appalti del G8 e per quelli dei mondiali di nuoto. A seguito delle proteste e della inchieste della magistratura Scajola si dimise da ministro.
Clemente Manzo