L'insostenibile leggerezza dell'essere Presidente della Regione Canaglia

Gianni Chiodi non è più lo stesso dopo lo scandalo Marinelli. Il video del buffetto rivela la frustrazione di un uomo che si credeva Superman

L'insostenibile leggerezza dell'essere Presidente della Regione Canaglia

CHIODI PERDE LE STAFFE. UN PO' DI CONTEGNO, PRESIDENTE! Francamente, a noi che scriviamo, dispiace non poco guardare la scena che vede il Presidente della Regione Abruzzo perdere il controllo in quel modo, davanti ad un contestatore, anziano, che manifestava, a torto o ragione, mosso da qualcosa o qualcuno, ma questo non importa a nessuno.

Proviamo, lo ripetiamo, profonda amarezza nel vedere un uomo come Gianni Chiodi, dotato d una buona istruzione ed un discreto senso of humor, quello che comunque ci ha salvato dall'onta del crack, seppur con una politica di lacrime e sangue e con compurtamenti anche discutibili (Rimborsopoli), tirare un odioso buffetto, senza dubbio in modo dispregiativo, verso un altro cittadino abruzzese e, poi, rendersi conto dell'immensa minchiata compiuta, girarsi ed andare via, senza nemmeno scusarsi, protetto dal suo staff manco fosse Obama in visita al Colosseo. (GUARDA IL VIDEO DIFFUSO DA TV INTERNET 1).

Ecco, quello che abbiamo visto e che state vedendo, rappresenta l'emblema di un comune denominatore che da tempo andiamo sostenendo e che è insito, in maniera diversa ma comunque è presente, in chi gestisce il potere o vorrebbe conquistarlo: cioè l'intolleranza alle critiche.

Per rendere più chiara l'idea ed il concetto vi facciamo un esempio. Questo articolo, come tutti gli altri scritti sulla questione, non piacerà a Chiodi che ci considerà persone mosse chissà da chi o cosa. Stesso identico discorso per D'Alfonso che non ha gradito le osservazioni sulla Carta di Pisa. Per non parlare dei "grillini" che, in fatto di critiche, detestano chiunque osi mettere in dubbi il loro status di persone oneste e trasparentissime, oltre che le loro indubbie qualità concessegli direttamente da Gianroberto "Yoko" Casaleggio.

Insomma, oggi non c'è più rispetto per l'altro. Per le opinioni altrui, che dovrebbero essere alla base di una società sana e civile. Ormai siamo alla guerra per bande e questo periodo elettorale ne è la prova lapalissiana. C'è un confinte, una staccionata, tra buoni e cattivi, che poi è un concetto indecifrabile. Chi sta dalla parte giusta? Chi contesta o chi critica? Nessuno può saperlo. Certamente è inimmaginabile che il livello stia sprofondando sino a questo punto. E, ahinoi, da questo immenso dramma, che sta vivendo la nostra regione, non si salva nessuno: nemmeno i giornalisti.

Non bastano a questo punto nemmeno le scuse. Perchè se Chiodi è nervoso perchè il partito ancora non ha ufficializzato la sua candidatura, se per l'inchiesta Rimborsopoli c'è il rischio di rinvio a giudizio e se a casa del commercialista teramano c'è una famiglia che soffre per lo scandalo Marinelli, forse è meglio, nell'interesse di tutti, che faccia un passo indietro.



Marco Beef