“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'insopportabile tragedia delle 'morti bianche'. In Abruzzo sono dieci le vittime
La morte dell'operaio Maurizio D'Ottavio è soltanto l'ultima tragedia. Gli Ambasciatori della Fame scrivono a D'Alfonso
LA TRAGEDIA INSOPPORTABILE DI MORIRE DI LAVORO. La morte di Maurizio D'Ottavio, l'operaio 44enne deceduto ieri mattina a San Giovanni Teatino precipitando dal tetto di un capannone che stava bonficiando, è soltanto l'ultima tragedia che ha sconvolto la nostra regione. Dall'inizio dell'anno, infatti, sono dieci le persone che hanno perso la vita mentre erano al lavoro e questo è un dolore insopportabile che merita interventi drastisci e immediati. Gli Ambasciatori della Fame, l'associazione che si occupa di emigrazione ed è guidata da Geremia Mancini, ha rivolto un appello al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso affinchè "assuma nell'immediato concrete iniziative per combattere, nella nostra Regione, questo triste e colpevole fenomeno". "Dall’inizio dell’anno - spiega Mancini - sono, con quella di Maurizio D’Ottavio, ben 10 le vittime del Lavoro in Abruzzo. Un numero atroce che testimonia quanto ancora sia lontano il realizzarsi di un mondo del Lavoro dove esista il reale rispetto della vita umana. Addirittura in Italia il numero (dati dell’Osservatorio Nazionale di Bologna) sono 250 i “caduti sul Lavoro”. Una vera e propria guerra combattuta tra chi rincorre, troppo spesso, solo il proprio utile e chi invece, per necessità, rischia la propria vita. Tutto questo nel silenzio, colpevole, delle istituzioni e nella pochezza di controlli. La dignità del Lavoro è completamente calpestata. Al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso l’appello di rilanciare un tavolo delle “responsabilità” con le istituzioni preposte e con quelle imprenditoriale e sindacali. Non si faccia passare anche quest’ultima tragedia come “solo colpa del destino”.
Redazione Independent