“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L’incredibile vicenda di un paziente tetraplegico all’ospedale di Pescara
Ferrante (Ufficio disabilita Cgil) denuncia: “Sono stato costretto a chiamare i carabinieri”. Nell’articolo la replica della Asl
La denuncia arriva da Claudio Ferrante – responsabile dell’ufficio politiche per la disabilità della Cgil Pescara. “La persona viene presa in cura dal pronto soccorso – spiega l’attivista dei diritti umani – e si rende necessario il trasferimento in pneumologia, come succede spesso il posto non c’è e vengono fornite le cure sul posto, ma il pronto soccorso è sprovvisto di materasso antidecubito indispensabile per i malati con lesionimidollari. Tale necessità è stata subito comunicata ai sanitari direttamente dal paziente in quanto senza tale presidio il rischio di lesioni è elevatissimo. Risultato? Grazie a tale mancanza arriva un vistoso e preoccupante arrossamento della pelle che fa prefigurare la possibile insorgenza di piaghe da decubito. Domenica 19 maggio mi sono visto costretto a chiamare i carabinieri. Le forze dell’ordine hanno constatato la mancanza del materasso, per il quale il pronto soccorso aveva fatto richiesta. Il materasso è arrivato soltanto nella mattinata di lunedì 20 maggio”. “Una struttura sanitaria che non ha a disposizione immediata di un materasso a bassa pressione con i relativi cuscini d’aria è la concreta rappresentazione della cattiva gestione di un sistema sanitario che non si prende cura adeguatamente dei pazienti. – aggiunge Luca Ondifero, Segretario Generale Cgil Pescara – Il pronto soccorso di Pescara non è più esclusivamente il luogo per affrontare l’emergenza urgenza e per una prima valutazione clinica, ma è diventato un vero e proprio reparto, peraltro mal funzionante”. Claudio Ferrante continua il suo racconto in qualità di testimone diretto “Con la mia carrozzina sono entrato al pronto soccorso ed ho visto pazienti nei corridoi a destra e a sinistra probabilmente in attesa di ricovero; addirittura per poter passare hanno dovuto spostare le barelle di quei poveri pazienti. Scopro che ci sono pazienti al pronto soccorso in attesa di ricovero dal 7 maggio, per stessa ammissione del medico responsabile. Senza parlare della sala d’attesa piena di pazienti in attesa di cure. Certamente la colpa non è dei medici o degli infermieri che sono pochi e hanno pochi mezzi e cercano di fare quello che possono, ma di un sistema sanitario al collasso che non è più in grado di dare risposte alle cure di molti pazienti”. “Bisogna riaffermare il carattere universalistico della sanità pubblica - chiude Luca Ondifero – e sono necessarie risorse finanziarie adeguate, incrementi del personale e interventi strutturali che devono riguardare anche il territorio. Chiediamo un incontro urgente alla Direzione ASL di Pescara che non sta dando seguito ad un tavolo di discussione aperto con la nostra Organizzazione Sindacale già da qualche tempo”.
La replica della Asl:
Con riferimento alla nota diffusa agli organi di stampa riguardante un paziente che sarebbestato "lasciato in Pronto Soccorso per due giorni senza materasso antidecubito", la ASL di Pescara precisa quanto segue.
Il paziente è giunto nel Pronto Soccorso di Pescara nella serata di venerdì 17 maggio (ore 19.29 triage). La richiesta di un materasso antidecubito adeguato è stata inoltrata tempestivamente sabato 18 maggio, con l'obiettivo di fornirlo al paziente il prima possibile.
Il materasso è arrivato il primo giorno lavorativo successivo alla richiesta, ovvero lunedì 20 maggio. Nel frattempo, sono state impartite specifiche indicazioni per garantire il benessere del paziente durante la permanenza in Pronto Soccorso, ovvero è stata prescritta la movimentazione frequente del paziente, ogni due ore, al fine di evitare l’insorgere di lesioni da decubito. È stata quindi svolta una tempestiva attività in risposta alle esigenze del paziente.
Per quel che riguarda la indisponbilità del materassino, si sottolinea che il Pronto Soccorso non è un reparto di degenza ma un servizio dove il paziente, se non dimissibile, rimane sino alla collocazione in reparto. Tali dotazioni vengono dunque richieste a seconda della necessità sia pure temporale, proprio per garantire la massima cura ed il rispetto di specifiche esigenze.
Per quanto concerne i tempi di attesa e l'affollamento, si rende noto che dal 1° gennaio al 10 maggio ci sono stati ben 1800 accessi in più nel Pronto soccorso di Pescara rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (da 24.500 circa a 25.865 circa). Questo dato conferma il ruolo centrale del Pronto Soccorso di Pescara, posizionandolo tra i primi in Italia per numero di accessi e dà la misura dell’impegno quotidiano degli operatori coinvolti.