“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
L'ex Marò Marco Di Paolo
Solidarietà ai militari accusati di aver ucciso in India. Il consigliere di Chieti: «Missioni con finalità di pace»
LA VICENDA DEI MARO' - Sulla vicenda dei due Marò dell’esercito italiano arrestati in India con l’accusa di essere i responsabili dell’uccisione di due pescatori è intervenuto anche un politico abruzzese. Una vicenda, quella dei due militari fermati a Kochi, controversa su cui è al lavoro la diplomazia internbazionale.
IL CONSIGLIERE DI PAOLO - Il consigliere comunale e capogruppo del Gruppo Misto, Marco Di Paolo, ha emesso il seguente comunicato stampa: «In merito alla vicenda dei fucilieri del battaglione San Marco arrestati con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste meridionali dello stato indiano del Kerala, nell'Oceano Indiano, come ex Marò desidero dare la mia piena solidarietà ai nostri soldati. Ricordo che i Marò si sono sempre distinti negli anni per importanti missioni di pace praticamente in tutto il mondo con numerosissimi riconoscimenti quali strenui sostenitori della pace. Fin dai corsi di addestramento, infatti, viene enfatizzato il concetto dell’essere al servizio della pace percui tutti i Marò hanno quale unico loro obiettivo quello di tutelare il prossimo per evitare l’insorgere di fatti ed accadimenti che possano trasformarsi in situazioni di guerra. A tal proposito, ricordo, che con il mio contingente nell’anno di leva 1983/84 ho partecipato ad una missione di pace a Beirut della durata di sei mesi al termine della quale fummo insigniti della prestigiosa Medaglia per la Pace a testimonianza di come da sempre il corpo dei Marò si contraddistingua per missioni con finalità precise e lecite. Mi auguro che il nostro Govero possa risolvere questa vicenda riuscendo a chiarire i fatti e soprattutto a difendere l’onorabilità dei nostri contingenti impegnati in tutto il mondo a sostenere la pace»
Reda. Inde.